La mirra
La mirra che i Re Magi consegnarono in dono a Gesù bambino, il giorno dell’Epifania, e che Nicodemo portò, insieme all’aloe, per la sepoltura di Gesù, è una pregiata sostanza aromatica.
È una resina che si ricava da una pianta arbustiva appartenente alla famiglia botanica delle Burseraceae. Pianta diffusa soprattutto nell’Asia Minore e in alcune zone dell’Africa e dell’India. La mirra era molto usata nell’antichità, nelle cerimonie religiose, e gli egiziani la utilizzavano per profumare gli ambienti e per imbalsamare i morti. Con essa si curavano le ferite per le sue proprietà disinfettanti e cicatrizzanti.
Oggi è usato soprattutto l’olio di mirra, non solo per la preparazione di profumi ma anche per applicazioni in campo farmacologico. Questo olio è antinfiammatorio, antisettico e antireumatico.
Inalato è efficace per combattere il mal di gola e le infezioni delle vie respiratorie. La mirra bruciata in un apposito contenitore emana un gradevole profumo che predispone la nostra mente a tenere lontano stress, ansia e tensioni.
Mentre l’incenso è il profumo dell’elevazione spirituale, il profumo della mirra armonizzerebbe il mondo spirituale con quello materiale e favorirebbe pensieri di ottimismo.
C’è da segnalare, infine, che secondo uno studio condotto presso l’Università di Firenze, la mirra possiede una potente sostanza analgesica.