La Merkel si ritira (a tappe) dalla politica
Dice di aver ponderato il passo già da qualche mese: Angela Merkel, da 18 anni alla presidenza del partito cristianodemocratico, lunedì ha annunciato che con il congresso della Cdu previsto per l’inizio di dicembre lascerà l’incarico. Inoltre, nelle elezioni nazionali del 2021 non si candiderà più come cancelliera, e si dimetterà completamente dalla politica.
La sua decisione ha sorpreso un po’ tutti. Anche se il calo drammatico dei voti del suo partito nelle elezioni dell’Assia di domenica e del partito-fratello Csu nelle elezioni della Baviera due settimane prima avevano evidenziato l’urgenza di un cambiamento a Berlino. Di più, anche il sostegno già debole dei cittadini per il partner nella coalizione del governo, il partito socialdemocratico Spd, in ambedue le elezioni è calato paurosamente. Tutti segni che il governo nazionale ha dato un’immagine di discordia e di autoreferenzialità e non è riuscito a dare risposte convincenti ai problemi dei cittadini.
Volker Bouffier della Cdu, primo ministro dell’Assia, e il suo vice Tarek al-Wazir dei verdi, nei sondaggi hanno ricevuto grandi lodi e forte rispetto dal popolo per la loro politica. Perci,ò è evidente che i voti nelle elezioni intendevano dare una bella lezione al governo della Merkel, che adesso ne ha tirato le conclusioni.
Dopo l’annuncio del suo ritiro dalla politica a tappe, i sostenitori della Merkel le esprimono un indiscutibile rispetto, sostenendo che così la cancelliera è rimasta fedele a sé stessa. I critici del suo partito e i rappresentanti dell’opposizione, invece, criticano il fatto che ha deciso di continuare a guidare il governo fino alla fine della legislatura. Rimanendo in carica per 13 anni come cancelliera avrebbe perso l’occasione di avviare il necessario rinnovamento radicale del governo. E dubitano che la coalizione al governo sarà in grado di sopravvivere fino al 2021.
Finora tre politici si sono fatti avanti per candidarsi in dicembre come successori della Merkel in quanto presidente della Cdu: Annegret Kamp-Karrenbauer, 56 anni, da febbraio segretaria generale del partito e in precedenza primo ministro del Saarland; Jens Spahn, 38enne attuale ministro della Sanità; e Friedrich Merz, dal 1994 al 2009 membro del parlamento a Berlino e dal 2000 al 2002 presidente della frazione Cdu/Csu. Ma prima del congresso del partito potrebbero aggiungersi altri candidati.
Con le sue dimissioni annunciate, Angela Merkel sta abbandonando coscientemente la sua convinzione che l’incarico di cancelliera e quello di presidente del partito dovrebbero essere in una sola mano. Cosi, però, vuole dare al suo partito la possibilità di rinnovarsi. E prende il rischio che il suo successore condurrà il partito in un’altra direzione, e poi la sfiderà anche come cancelliera. Con le sue dimissione, inoltre, stanno aumentando le aspettative che anche Horst Seehofer, ministro degli Interni nel gabinetto Merkel, si dimetta come presidente del partito-fratello Csu della Baviera.