La meglio indignazione

I Giovani per un mondo unito di Roma insieme al Movimento politico per l'unità hanno organizzato un incontro su uno dei temi di più scottante attualità: la legge elettorale
legge elettorale

Come ha osservato la moderatrice Iole Mucciconi, dirigente della presidenza del Consiglio, per quanto si cerchi di fare del proprio meglio nel fissare la data per un evento il destino è sempre in agguato: e anche questa volta infatti, tra sciopero dei trasporti e voto in aula sulla manovra, venerdì 16 dicembre sembrava davvero il giorno meno adatto per l’incontro “Giovani in dialogo per rinnovare la politica: la legge elettorale”, organizzato dai Giovani per un mondo unito di Roma e Movimento politico per l’unità. Ma per quanto soltanto una dei deputati invitati – l’onorevole Letizia De Torre – abbia potuto essere presente e solo per pochi minuti, il centinaio di coraggiosi che hanno sfidato l’incognita autobus non hanno certo fatto mancare il loro contributo al dibattito su questo tema di grande attualità, in vista della pronuncia della Corte Costituzionale sull’ammissibilità del referendum prevista per gennaio.

 

L’iniziativa è partita dalla facoltà di giurisprudenza dell’università di Roma 3: «Già da qualche anno mi impegnavo in politica – racconta Giovanni Friolo, uno degli organizzatori – ma non ero soddisfatto della maniera in cui riuscivo a portare avanti questo impegno nel contesto del partito. Così, insieme ad altri giovani dei Focolari, ho contattato il Movimento politico per l’unità per organizzare insieme il primo di una serie di incontri». La scelta del tema è stata dettata dall’urgenza della questione e dall’interesse colto tra i giovani per l’argomento: ma il dibattito che è seguito alla relazione tecnica del prof. Alfonso Celotto, docente di diritto costituzionale a Roma 3, e quello di Iole Mucciconi, è andato oltre i quesiti referendari. Osservazioni su quella che ormai appare come una “questione generazionale” nella politica italiana, sulla necessità di ripensare il rapporto tra cittadini e partiti, o su come in passato il sistema delle preferenze non sia stato sufficiente a garantire l’elezione di candidati dalla fedina penale immacolata non sono certo mancate. Ma soprattutto sono state portate esperienze di impegno in prima persona, da chi è attivo nella Federazione universitaria cattolica italiana a chi è stato eletto consigliere di circoscrizione. Una buona base per quella “spinta dal basso” sollecitata anche dall’on. De Torre, che ha constatato con sincerità come sia necessario fare pressione dall’esterno su un Parlamento che spesso appare mancare di una reale volontà di cambiamento.

 

Gli organizzatori riferiscono di aver raccolto riscontri positivi sia dai giovani che dai relatori intervenuti: «Si è visto un nuovo modo di fare politica – osserva Giovanni – attraverso il dialogo e il confronto, invece che attraverso la sterile contrapposizione». Un incoraggiamento a proseguire su questa strada: il prossimo appuntamento è previsto per il 17 gennaio in Campidoglio, sul tema di Roma capitale. Ma «certamente faremo un altro incontro sul referendum elettorale – prosegue il nostro – e abbiamo poi in progetto di toccare il tema della riforma dei partiti». Perché «la miglior indignazione, per reagire al malessere diffuso, è iniziare a fare qualcosa».

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