La maratona di Cenci, oltre il cancro

A novembre gareggerà a New York. Correre come medicina per combattere la malattia (la diagnosi prevedeva 6 mesi di vita). La campagna di sensibilizzazione di Rerum (Rete Europea Risorse Umane)
Cenci e Malagò

Percorrere la grande maratona della Città eterna, capace di recare un brivido di fascino alla svolta di ogni curva che, un passo dopo l’altro, tenta di mozzare il fiato già provato dallo sforzo, è un ricordo difficilmente scalfibile dal tempo. Farlo con un tumore, forse, risulta impossibile anche solo da immaginare. Non da Domenica 10 Aprile, giorno in cui il perugino Leonardo Cenci, quarantatreenne malato di tumore, ne ha percorso 12 chilometri insieme al presidente del CONI, Giovanni Malagò.

 

«È stato il più bello della mia vita ho vissuto un'emozione unica: correre per Roma è come attraversare un museo a cielo aperto. Ho provato emozione, orgoglio ed onore», ha commentato Cenci. Ed è stato lo stesso Malagò, consegnando un ideale testimone al termine della corsa fianco a fianco, a dichiarare che Leonardo sarà il primo italiano della storia a correre una maratona con un cancro in atto. Lo farà in occasione di quella, mitica, di New York, il prossimo 6 novembre, «per dimostrare che anche un malato di cancro può vivere una vita normale».

 

Possibile? Possibile anche solo fare programmi fino a Novembre? La certezza è che, di dimostrazioni al limite del cosiddetto impossibile, Leonardo ne ha già date: dopo avere percorso due mezze maratone umbre da 21 km in presenza del cancro progressivo, il 27 di settembre 2015 a Foligno e lo scorso 7 febbraio del 2016 alla Maratonina del Campanile, a Ponte San Giovanni, ha mantenuto la promessa di presentarsi ai nastri di partenza della ventiduesima edizione della Maratona di Roma.

 

«Dentro di me – aveva già raccontato ai cronisti umbri – ho un ospite che si chiama cancro che si sta rendendo conto che non la spunterà facilmente. Sento di avere una forza superiore a lui. Correre è diventata la medicina più importante per combatterlo, perché così bisogna fare. Con tredici metastasi celebrali che mi sono state individuate bisogna avere la determinazione per combattere ogni giorno, senza mollare un attimo!».

 

E pensare che il 9 agosto del 2012 Leonardo, atleta con sette maratone all’attivo, si era visto diagnosticare un edenocarcinoma polmonare al quarto stadio, per un’aspettativa di vita di circa sei mesi. Eppure di mesi, conti alla mano, ne sono passati 44, all’insegna del suo elettrizzante motto: “trasformare il cancro in una grande opportunità, piuttosto che in un ostacolo”.

 

Un messaggio che Leonardo non ha mai portato da solo, dato che il 13 giugno 2013 ha fondato “Avanti Tutta Onlus”, la cui mission a favore dei malati di cancro è promuovere la pratica sportiva nei protocolli di terapia, uno stile di vita corretto e sano e favorire una campagna di solidarietà per acquistare materiale per il reparto di oncologia dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia.

 

«Combattere il cancro si può e si deve!» non è solo lo slogan di “Avanti Tutta”, ma una ragione di speranza per tanti grazie alla feroce determinazione di Leonardo. D’altra parte, come dimostrano i più recenti studi scientifici, se il cancro è e sarà sempre più una malattia curabile il successo principale è da attribuire alla prevenzione. Ma “non c’è cura senza ricerca” ricorda Leonardo, la cui presenza a Roma, a suo stesso dire, vuole essere “uno stimolo per tutti coloro che si trovano costretti a dover convivere con certe malattie che vanno combattute con tutta la forza e con tutti i mezzi per poterla averla vinta e per far sì che certi 'ospiti' che uno si porta dentro vengano sconfitti”.

 

Ci si rende conto soprattutto nello sport, talvolta, che una cosa è ritenuta impossibile finché qualcuno, da qualche parte, non la fa. Finché qualcuno non va#OltreLaBarriera, per ricorrere al motto della campagna di sensibilizzazione promossa da Rerum, Rete Europea risorse umane, altra associazione impegnata a tracciare percorsi di incontro e integrazione tra “diversità” attraverso lo sport. Se la prima regola per uno sport #OltreLaBarriera è “non mollare mai, anche quando è difficile”, non può che vedere in Cenci uno dei principali promotori: coraggio Leonardo, fino al traguardo!

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