La mappa per l’Italia parte dai poveri

Al via l’edizione 2014, una scommessa sulla fiducia e sulla speranza in un Paese smarrito dove lavoro, relazioni, cultura possono diventare punti cardinali per traghettarlo fuori dalla crisi
Inaugurazione Loppianolab 2014

Piero Coda, preside dell’Istituto universitario Sophia aprendo la quarta edizione di Loppianolab, il laboratorio per l’Italia ispirato dal carisma dell’unità di Chiara Lubich, puntualizza i termini attorno a cui ruota quest’appuntamento: lavoro, relazioni, cultura. Lo fa chiedendo, agli oltre trecento presenti all’inaugurazione, di scommettere su fiducia e solidarietà, camminando insieme  senza parcellizzare i problemi consapevoli che solo le relazioni che spaziano dall’economia, alla politica, agli affetti possono nutrire di speranza il nostro Paese.

Ma non solo, in questa logica si colloca anche il creare lavoro, “bene di cui siamo privati”, ripensare il pensiero, come “capitale più prezioso”, ridare speranza ai giovani, in cui l”’abbiamo uccisa”. Eva Gullo, presidente del Polo Lionello, tra i partner organizzatori, proprio ai giovani dedica il suo intervento: in 45 si sono scommessi in un workshop sull’economia civile, sul fare impresa etica acquistando nuova fiducia non solo sui progetti che vorrebbero realizzare, ma anche nello sguardo con cui indagare le possibilità del nostro oggi.

Non nasconde le difficoltà della crisi Danilo Virdis del gruppo editoriale Città Nuova presente a Loppianolab con vari laboratori ma non esente dalla necessità di ripensarsi nel contesto italiano sia in termini di azienda che di produzione. C’è poi la festa: quella di Loppiano che quest’anno celebra i suoi 50 anni di laboratorio permanente orientato alla fraternità che ha accolto nelle sue strade milioni di persone incuriosite da questa città e dalla sua esperienza intereligiosa e interculturale.

L’economista Luigino Bruni spiega il senso della parola “mappa” inserita nel titolo dell’edizione 2014 di Loppianolab. “Colombo è partito per le Americhe, fidandosi della mappa donata da un mercante, Toscanelli, che l’aveva disegnata sentendo le storie di altri viaggiatori. I carismi, come quello di Chiara, sono mappe che ti fanno partire quando tutto è incerto, sono un dono che abbiamo ricevuto e sono un orientamento per partire”.

Questo viaggio scommessa è quello che oltre venti anni fa fece salpare l’esperienza dell’Economia di Comunione, “un seme gettato nel cuore di poveri, imprenditori e giovani da Chiara, custodito dalla famiglia del Movimento dei focolari”ma che oggi si è è evoluto e continua a vivere dove i popoli hanno fame di vita, come mostrano le associazioni di imprenditori che dal Messico e dall’Africa hanno inviato gli utili delle loro aziende per i poveri del mondo. “Le periferie diventano luoghi di innovazione” prosegue Bruni e invita a partire non dalle ricchezze finanziarie o generate dall’azzardo ma “da chi vuole fare un’economia inclusiva, con i poveri, che vuole scrivere la storia attraverso un’azienda e che soffre per un mondo sbagliato e sa tradurre la sofferenza in amore civile”. Loppianolab scioglie gli ormeggi e alza le vele.

Il primo giorno di Loppianolab in video

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