La mano ferita
“Sono infermiera in un centro di servizi sociali. Una coppia disagiata con un bambino di nove mesi si era rivolta a me per ricevere dei servizi. Non avevano neanche i soldi per l’autobus, la moglie si era ferita a una mano e il bambino aveva bisogno di completare le sue vaccinazioni.
Non avrei potuto soddisfare le loro richieste a causa di certe procedure molto rigide, ma dentro di me avvertivo la spinta a fare qualcosa per quelle persone. Dopo aver portato a termine un’emergenza, ho fatto in modo di rispondere a tutte le esigenze della famigliola pur di evitare loro di dover comprare i biglietti dell’autobus per un altro appuntamento. Ero agevolata anche dal fatto che, spontaneamente, un’altra infermiera si è prestata a occuparsi di loro al mio posto mentre ero impegnata: ha curato la mano della signora, a cui ha fornito materiale per altre medicazioni ed ha anche vaccinato il bambino.
Alla fine la mia collega era sconvolta per la situazione d’indigenza della coppia, ma felice di essere stata in grado di aiutarli. Aveva anche un cappotto in ottime condizioni che ha offerto alla signora”.
Maina (Canada)
(Esperienza tratta dal Vangelo del giorno)
—
Sostieni l’informazione libera di Città Nuova! Come? Scopri le nostre riviste, i corsi di formazione agile e i nostri progetti. Insieme possiamo fare la differenza! Per informazioni: rete@cittanuova.it
—