La magia del vetro
C’è una famiglia, quella dei Fratelli Toso di Murano, che dal 1930 al 1980 si è dedicata all’arte del vetro. Sì, perché esso è bellezza, anzi molteplici forme di bellezza. Forte, lucida, trasparente. Sempre luminosa. Bisogna essere perciò grati alla mostra organizzata a Roma alla Casina delle Civette nei Musei di Villa Torlonia che esibisce oltre 60 opere di questi maestri, tutti pezzi unici e rari provenienti dalla loro raccolta privata.
C’è davvero la magia di un materiale che ha la capacità di imprigionare il respiro e la luce, cioè la vita. E ridarceli trasformati in armonia di linee e colori. Non ci si pensa mai abbastanza a quest’arte così fragile, faticosa anche, antica. Qui i Fratelli Toso hanno scritto pagine cariche di amore per la natura e per tutto ciò che risplende.
Vedo il Vaso stellato (1953) di Pollio Perelda, ed è un microcosmo di farfalle-stelle multicolori che impreziosiscono il vaso dalla forma longilinea, morbida come il corpo di un felino. Osservo il Vaso Kiku Liberty (1960) di Ermanno Toso: una sarabanda di colori marini fluttuanti come onde, straordinariamente elegante. C’è poi la linae quasi risorgente che innalza la Bottiglia Nedrox a Petoni sempre di Ermanno Toso (1962), un gioco di colori che si spargono e si riuniscono e fanno pensare agli zampilli di una fontana.
Il Vaso Marmorino di Pollio Perelda (1969) è un arabesco screziato in giallo e il Vaso Masso di Rosanna Toso (1969) ha il candore tutto femminile di prati fioriti, segno di una sensibilità e di una purezza delicata. Rosanna chiude la rassegna con il suo Vaso foglie (1970), petali e foglie sparsi sulla superficie trasparente, come sospesi a mezz’aria.
Vale la pena vedere questa mostra aerea, leggera. Fa bene immedesimarsi in qualcosa che ricorda che l’arte è melodia: semplicità, incantesimo. Linfa dell’anima. Il vetro con la sua magia ne apre le voci. Fino al 15 settembre (catalogo Il mondo del vetro).