La mafia non molla.Ma nemmeno noi.
Nelle ultime settimane, la Locride è divenuta teatro di nuovi fatti di sangue e di gravi atti di intimidazione ai danni di attività lavorative avviate grazie al progetto Policoro, sponsorizzato dalla Cei (Conferenza episcopale italiana), soprattutto nelle aree depresse del Sud. Mons. Brigantini, che lettura dà a questa nuova ondata di violenza? Purtroppo, ancora una volta, questa parte della Calabria è stata chiamata a versare le sue lacrime: per la violenta morte del giovane ucciso poche ore prima di rendere testimonianza sui fatti relativi all’omicidio del vicepresidente del consiglio regionale della Calabria, Francesco Fortugno, e per gli atti di intimidazione commessi ai danni di chi è impegnato a creare occupazione. Enorme tristezza ci è stata causata infatti dall’avvelenamento di circa dodicimila piantine di ribes e lamponi nella serra denominata Frutti del Sole della cooperativa Valle del Bonamico. Si tratta di un’attività collocata al confine tra i comuni di Casignana e San Luca. L’avvelenamento di circa un ettaro di terreno è avvenuto mediante introduzione di diserbanti nell’autobotte che distribuisce il concime alle piantine. Non sappiamo ancora se si dovrà provvedere alla bonifica dell’area e non siamo in grado di quantificare esattamente il danno. Certamente l’episodio va letto all’interno di quella catena di fatti che stanno mettendo a dura prova il progetto Policoro: si vuole frenare il cambiamento perché certi meccanismi trasparenti, soprattutto nella procedura di assegnazione degli appalti, ci fanno diventare una presenza scomoda. La mafia ha voluto avvisarci della sua presenza e del controllo che esercita ancora sul territorio. Rispetto a questa vicenda, lei non ha esitato a condannare i colpevoli con la scomunica. Perché? Il gesto intimidatorio contro l’agricoltura è un’offesa contro Colui che ci ha dato una terra bellissima. È una bestemmia contro il Cielo. Questo gesto è stato attuato violando una delle attività cooperativistiche che impegna, tra gli altri, anche giovani carcerati che scontano la loro pena con la misura alternativa del lavoro. Proprio questo nuoce alla mafia: il fatto che essi si sgancino dalla malavita e lavorino onestamente. Con l’attentato si è inteso spezzare le nostre intelligenze ed è per questo che l’ho condannato nel più forte dei modi, cioè con la scomunica, perché costoro fanno abortire la vita dei nostri giovani – uccidendo – e delle nostre terre – avvelenandole -. Poi ho scritto una lettera a tutto il popolo della mia diocesi nella quale ho spronato tutti a reagire con fermezza e ulteriore impegno nel bene: nella difesa della vita, nella preghiera sempre più intensa per chi fa il male, seminando speranza nelle scuole, negli oratori e nei gruppi ecclesiali. A San Luca abbiamo coinvolto il paese non solo nell’accusa ma anche nella preghiera, organizzando sul posto una Via Crucis. Dunque, ancora una volta, dal male è scaturita un’ondata di bene. Se l’aspettava? Sì. Non solo perché abbiamo ottenuto la solidarietà della Cei, che ci ha dimostrato di essere vicina alle lacrime delle chiese locali, ma abbiamo registrato dei gesti di alta sensibilità. Le faccio solo due esempi: il seminario di Catanzaro ha offerto la quota equivalente ad un giorno di digiuno dei 100 seminaristi iscritti; una famiglia, colpita da un tragico lutto, ha chiesto che le offerte fossero devolute alla cooperativa danneggiata. Ma c’è di più: vista la mole di solidarietà che si sta innescando abbiamo pensato di creare un conto corrente allo scopo di far convergere e gestire nella massima trasparenza i fondi che ci giungeranno per il ripristino della serra. Qualora l’ammontare delle offerte dovesse superare l’entità del danno, il resto della cifra sarà utilizzato per sostenere un movimento in difesa della legalità e della democrazia denominato Comunità libere. Il conto è intestato al Consorzio sociale Goel (Raccolta fondi Bonamico e legalità – c.c. n° 513330 – Banca Etica, Cin R, Abi 05018, Cab 12100). La gestione dei fondi sarà resa pubblica tramite il sito: www.consorziosociale.coop/raccoltafondi. htlm.