La Lombardia è antislot
Da sabato 25 gennaio in tutta la Lombardia le sale da gioco e i locali con slot dovranno aprire a non meno di 500 metri da «scuole, luoghi di culto, strutture sanitarie e socio-sanitarie, strutture per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanili e oratori». La giunta regionale della Lombardia ha infatti approvato lo scorso venerdì il decreto di attuazione della legge per il contrasto alle ludopatie, decreto che il Consiglio aveva approvato all’unanimità lo scorso 15 ottobre. Il Governatore Maroni, al termine della seduta dell’esecutivo regionale, ha sottolineato con molto orgoglio l’immediatezza dell’entrata in vigore del provvedimento, precisando: «Oggi stesso manderò una lettera a tutti i questori con allegata la delibera di giunta, perché ne tengano conto per la loro azione di autorizzazione all’apertura di queste nuove strutture». Poi ha precisato che si tratta soltanto del primo dei decreti attuativi della legge e conferma l’impegno della Regione su questo tema delicato. L’assessore al Territorio, all’Urbanistica e alla Difesa del suolo, Viviana Beccalossi, a sua volta ha spiegato i contenuti della delibera: «Era il provvedimento più atteso da sindaci e questori, perché non solo poniamo un freno immediato al proliferare di questo fenomeno ma puntiamo, entro pochi anni, ad arrivare alla completa eliminazione delle macchinette nel raggio di tutela previsto dalla normativa. Inoltre, stiamo anche attivando una serie di agevolazioni fiscali per tutti gli esercenti che decideranno di togliere le apparecchiature dai loro locali».
Tra i contenuti della legge lo stanziamento di 1 milione e 200 mila euro per misure di prevenzione e contrasto alla dipendenza da gioco d’azzardo e per il trattamento di soggetti affetti da ludopatia e sostegno alle loro famiglie. Inoltre per i gestori che rinunceranno ad installare o che rimuoveranno le "macchinette" dal proprio locale, è prevista la creazione di un marchio regionale «No slot» che sarà dato loro e servirà per contrassegnare gli esercizi virtuosi. «In pochi mesi di lavoro – ha detto la Beccalossi -, la Regione Lombardia, ha saputo dare una risposta forte e concreta a un problema che, giorno dopo giorno, emerge in tutta la sua drammaticità, colpendo migliaia di persone, causando la rovina economica di intere famiglie e mettendo in pericolo soprattutto le fasce sociali più deboli, gli anziani e i giovanissimi».