La lingua dei segni in consiglio comunale
A San Cataldo, comune dell’entroterra siciliano, in provincia di Caltanissetta, un interprete LIS (Lingua dei segni italiana) sarà presente in tutte le sedute del consiglio. Produrrà, in differita, una sintesi video in lingua dei segni. Sul sito internet del comune si potrà seguire sia le riprese della seduta, sia la clip con la sintesi LIS.
Una seduta storica, quella del consiglio comunale dell’8 febbraio 2017. Una seduta che la città ricorderà a lungo. La mozione presentata da Emanuela Asaro, per i servizi del comune a favore dei sordi, viene approvata all’unanimità, con il consenso di tutti. Un segnale importante: su temi come questi, sui diritti civili, la politica non si divide. Viene approvata anche una modifica del regolamento consiliare.
Il comune, inoltre, si attrezzerà per rispondere alle esigenze dei sordi. Sarà istituito uno sportello Urp destinato a loro: un professionista o un volontario farà da referente per chi deve usufruire dei servizi comunali. Una sorta di front office dedicato.
Mai come stavolta politica e società civile si saldano. Questa delibera ha un prodromo. Nasce lontano dalla casa comunale. Nell’esperienza di vita di due giovani, durante il periodo universitario. Emanuela frequenta a Messina il corso di laurea magistrale in archeologia. In quel periodo, anche Antonio Amico, sancataldese come lei, frequenta il corso di laurea in Beni culturali. Emanuela incontra spesso Antonio ed altri ragazzi sordi. Conosce da vicino i loro bisogni. Matura il desiderio di una società più attenta anche a loro. Quando, nel 2014, viene eletta consigliere comunale, Emanuela porta con se tutto questo. E insieme ad Antonio avvia il nuovo progetto.
«Aver conosciuto Antonio e gli altri ragazzi sordi – racconta – mi ha dato la misura di quali siano le esigenze reali, a cui spesso non siamo attenti. Con lui, abbiamo messo a punto la delibera, confrontandoci anche con il presidente dell’ENS (Ente Nazionale Sordi)».
Il cerchio di allarga. Marco Andaloro, consigliere comunale del Pd e segretario provinciale dei Giovani Democratici, prova a fare da anello di congiunzione tra il consiglio, il suo partito e le iniziative legislative già avviate a livello nazionale. Ha proposto una mozione per il riconoscimento della LIS, che sarà portata in tutti i consigli comunali della provincia. A breve approderà a Gela. «Il primo disegno di legge per il riconoscimento della LIS risale al 2003. Oggi è in discussione presso la Commissione Affari Costituzionali il Ddl 1151, relatore il senatore Russo. Noi proponiamo ai consigli comunali di sostenere l’approvazione di una legge organica sulla materia». Anche alla Regione ci sono forti lacune. «In Sicilia non c’è ancora il riconoscimento della LIS come lingua. Addirittura tale norma è inserita in una legge destinata a un intervento sulla crisi economica di Termini Imerese e l’emergenza di Lampedusa, dunque non adatta a rispondere alle esigenze della comunità sorda in maniera completa e organica. L’ennesima ingiustizia».
Antonio Amico, che è anche vicepresidente provinciale dell’ENS, è intervenuto durante la seduta del consiglio comunale. Ed un’interprete Lis ha “tradotto” per tutti le sue parole. «Se non avessi conosciuto Emanuela Asaro – racconta – non ci sarebbe stato questo importante risultato. Grazie a lei ed a Marco Andaloro, abbiamo scritto l’inizio di una nuova pagina di storia sancataldese. Il rapporto con Marco Andaloro e con Francesca Sforza, dei Giovani Democratici, è stato un altro colpo di fortuna. Vogliamo che la politica sia vicina ai disabili uditivi. La mia tesi di laurea è proprio sulla storia delle lingue dei segni».
Emanuela aggiunge: «Spero sia il primo passo di una serie di iniziative in favore dei sordi. Spero che altri comuni seguano l’esempio di San Cataldo». Il sindaco, Giampiero Modaffari, è già al lavoro. «Stiamo predisponendo un piano – spiega – per prevedere le nuove figure all’interno degli uffici. Ci sarà un Urp dedicato per i sordi. Attueremo tutto questo formando dei dipendenti comunali, o utilizzando dei volontari che potranno dare gratuitamente la loro opera. Altrettanto si farà per il consiglio comunale. Per la prima volta i sordi potranno seguire i lavori consiliari. È un grande passo avanti per il nostro comune. Che potrà fare da volano anche per gli altri».