La Juventus verso il settimo scudetto

Non sono ancora state stappate le bottiglie di spumante, ma dopo un campionato difficile, la Vecchia Signora si avvia decisa alla vittoria.

Con il pareggio maturato dal Napoli al San Paolo contro il Torino nel pomeriggio di domenica 6 maggio, la Juventus si conferma, anche se non ancora formalmente, campione d’Italia per la settima volta consecutiva della Serie A di calcio. Non siamo ancora ai caroselli, né si sono stappate bottiglie di champagne nello spogliatoio, giusto perché esiste ancora, almeno sul piano delle formali opportunità matematiche, una possibilità: nelle ultime giornate di campionato restanti, il Napoli secondo a sei punti dalla Juventus dovrebbe non solo vincere entrambe le partite, mentre i campioni in carica dovrebbero in contemporanea perderle entrambe, ma recuperare una differenza tra scontri diretti, reti segnate e subite che li vuole in ritardo di qualcosa come 16 gol nei confronti della Juventus. Sostanzialmente impossibile.

Settebello da record
Il traguardo raggiunto porta “la Vecchia Signora” ad essere la seconda storica squadra in Europa, insieme al Lione, ad avere centrato in oltre un secolo di calcio la vittoria record di sette campionati di prima divisione consecutivi. Questa speciale classifica è guidata dalla Dinamo Kiev, che conquistò ben nove campionati consecutivi in Ucraina tra il 1992/93 e il 2001/02, mentre i francesi inanellarono il loro filotto d’oro dal 2001/02 al 2007/08.

Non è stata una cavalcata trionfale
Per la Juventus, a differenza di alcuni degli ultimi scudetti vinti senza lasciare adito a rammarico per gli avversari, non è stata un’annata semplice. Se nel girone d’andata Inter, Napoli, e inizialmente Roma, le avevano tenuto testa, nel girone di ritorno i partenopei sono stati per larghi tratti addirittura in testa alla classifica, costringendo la Juventus a rincorrere e aprendo un finale di stagione tra i più belli degli ultimi decenni. Ricordiamo addirittura i bagni dei tifosi azzurri tra le fontane di Napoli di appena due settimane fa, quando un gol allo scadere del difensore Koulibaly vide i partenopei espugnare la tana juventina in uno scontro condotto autorevolmente dai ragazzi di Sarri, sul campo superiori sul piano atletico e tattico, benché raramente pericolosi dalle parti di Buffon. Un successo che vedeva il Napoli rincorrere a sua volta la Juventus, a solo un punto di distanza, tanto inaspettato quanto vanificato dalle due giornate successive, le ultime, che hanno visto i partenopei incappare in una sonante sconfitta per 3-0 a Firenze e non riuscire, proprio ieri, ad andare oltre il 2-2 contro il Torino.

Un campionato bello perché VARio…
La stagione 2017-2018 passerà alla storia come il primo campionato a inaugurare il VAR: sistema regolato di richiamo dell’arbitro da bordo campo per favorire anche la rettifica di alcune particolari decisioni grazie all’uso della moviola in campo. Un’assoluta innovazione, arrivata tardi, ma… meglio che mai, data anche la sua adozione consolidata in altri sport come pallavolo o tennis, con migliorie ancora certo possibili, come in tutti i prototipi. Se per buona parte della stagione ha annichilito tonnellate di polemiche delle quali il nostro paese abbonda storicamente, nella parte finale proprio la Juventus è stata interessata da furibonde critiche, maturate in seguito in particolare alla gara decisiva vinta per 3-2 contro l’Inter due settimane fa, quando i clamorosi errori tattici dell’allenatore nerazzurro Spalletti negli ultimi spiccioli di gara erano stati preceduti da alcune gravi decisioni arbitrali in merito all’uso di amonizioni ed espulsioni, che fecero gridare al complotto, poi sgonfiatosi in seguito alle magre prestazioni degli inseguitori della Juventus. Al di là dell’errore umano, il VAR si è rivelato un grande supporto per una se non altro migliore valutazione e una più serena accettazione del risultato.

Vinceranno i migliori?
Negli scontri diretti, ad esempio del girone di ritorno con Napoli e Inter, la Juventus non è apparsa stavolta la squadra migliore. Senza dubbio lo è tuttavia ancora sul piano della rosa globale dei giocatori intercambiabili e del progetto societario, in termini di gestione del settore giovanile, dello stadio e del merchandising, che si riflettono anche nel suo sempre encomiabile cammino europeo, quest’anno arrestatosi solo allo scadere dei quarti di finale di ritorno contro il Real Madrid, favorito per la conquista della terza Champions League consecutiva (altro eventuale clamoroso record). Ma l’estate porterà una svolta: lasceranno Buffon, Barzagli e qualche altro storico alfiere, mentre non è chiaro il futuro di alcuni giovani campioncini come Dybala, apparso troppo discontinuo quest’anno. A stupire tutti, ma forse neanche più di tanto, Douglas Costa: la fulminea ala brasiliana, decisiva nella seconda parte di stagione, si candida anche ad essere una delle più piacevoli comparse dei Mondiali di calcio in arrivo dal prossimo mese. Anche lì, finalmente, il VAR supporterà i direttori di gara.

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