La Gloria dei bambini
L’entusiasmo di una nuova conduttrice tv di un programma per bambini, “Freestyle! Tutta un’altra stanza”.
125 litri di vernice, 10 litri di colla vinilica, 30 rotoli di carta adesiva. Non è il magazzino di un negozio di ferramenta, ma il laboratorio reale di una trasmissione televisiva giunta alla seconda edizione. Titolo: Freestyle! Tutta un’altra stanza in onda da domenica 31 ottobre, alle 21, sul canale Sky 601. L’idea è tanto semplice quanto funzionante. Un giovane telespettatore telefona al quartiere generale chiedendo una stanza nuova, più adatta ai suoi gusti e desideri. Una squadra di pronta emergenza composta da Giovanni Muciaccia, noto conduttore di programmi per bambini come Art Attack, Gloria Danili e Giulia Pasquinelli, in sole 24 ore realizza la nuova stanza.
Nella prima edizione abbiamo visto grigie e anonime camere trasformarsi in un’isola del tesoro, nei colori della squadra del cuore, nelle note del rock and roll. La ristrutturazione è eseguita nell’arco di 24 ore usando solo materiali a basso costo ed eco-compatibili e gli arredi vengono realizzati in modo semplice e facilmente replicabile con materiali di riciclo che spesso abbiamo in casa, da vecchi cd alle spugnette della cucina, da bottiglie di plastica a rami secchi. La simpaticissima Gloria Danili, 28 anni, sposata da due anni, originaria di Monza, è una delle protagoniste del programma.
Come si trova lavoro in televisione?
«Nel mio caso, molto raro, è bastato inviare il curriculum. Il lavoro mi è come caduto da una nuvola. Mi sentivo come Mary Poppins che scende con un ombrello. È un’immagine che mi somiglia molto. Molto tempo dopo che avevo inviato il curriculum, mi chiamano, faccio dei provini e mi prendono. Olè!».
Da che tipo di formazione provieni?
«Provengo da tutt’altra formazione, sia lavorativa che professionale, dopo il liceo e una laurea umanistica ho deciso di approfondire la mia attitudine creativa e, un po’ pazzamente, di reinventarmi in tutt’altro settore, quello della moda. Ho lavorato per qualche anno come vetrinista per diversi marchi europei, tra Milano, Barcellona e Lugano: quello che amavo di questo lavoro era il fatto di considerare la vetrina, in cui restavo “rinchiusa” per tantissime ore ogni giorno, un mio personale palcoscenico, in cui cercavo di raccontare una storia tra personaggi e luoghi, tra manichini e scenografie».
I bambini, però ti hanno sempre ispirato?
«La fonte più grande della creatività l’ho sempre trovata nei bambini per il desiderio e la capacità di immergermi nel loro mondo, di giocare con loro e nutrirmi della loro fantasia, di perdermi in personaggi pazzeschi e in posti meravigliosi. Questa capacità empatica l’ho sviluppata sia lavorando come educatrice in centri estivi, sia come clown di corsia negli ospedali, sia coi miei nipotini Samuele e Micol».
È la tua prima esperienza da conduttrice?
«È la seconda edizione del programma, e dunque, la seconda esperienza come conduttrice. È un lavoro che mi mette alla prova con la comunicatività e la spontaneità. Il mio ruolo all’interno del programma è creativo a 360 gradi, sia nella parte di co-conduzione al fianco di Giovanni Muciaccia, sia nella parte creativa del back stage cioè del retro palco, vera anima del programma: dall’ideazione allo sviluppo di idee d’arredo e di scenografia, alla costruzione del mio personaggio, alla ricerca di materiali e oggetti. Ho avuto così la possibilità di giocare sulle mie carte vincenti: creatività, passione per il mondo dei bambini, un animo eco-addicted, il tema del riciclo è la filosofia del programma, e un po’ di recitazione e di comunicazione».
Perché vuoi fare questo mestiere?
«È sempre stato mio desiderio provare a lasciare un segno di quella Generazione Nuova di giovani che Chiara Lubich ha sognato, anche attraverso il lavoro. "Hai una vita sola. Spendila bene", ci ha sempre ripetuto, e quando è arrivato questo lavoro, mi è parsa una concreta possibilità di metterci la faccia per inondare, per lo meno di semplicità e di creatività, anche questo mondo televisivo che parla al futuro, ai bambini e ai ragazzi. Mi raccomando: “Buona creatività a tutti con Freestyle! Tutta un’altra stanza!”. Vi aspetto».