La giornata della lingua madre

Istituita nel 2000 dall’Unesco per la promozione del multilinguismo, quest’anno è dedicata all’educazione inclusiva. Iniziative in programma in tutta Italia. A Catania l’evento dell’associazione amici del Bangladesh
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«Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole». Non era un bel mondo, quello primordiale descritto dalla genesi, popolato da uomini bramosi di gloria che volevano costruire una torre tanto alta da toccare il cielo. Dio però intervenne e «confuse la lingua di tutta la terra».

Benché Babele (o Babilonia) venga associata generalmente all’idea negativa di caos, in realtà quella confusione, essendo all’origine delle lingue del mondo, andrebbe invece intesa positivamente: il castigo del multilinguismo, a ben vedere, è servito a correggere un difetto umano, a mitigare quello strapotere di chi voleva sfidare Dio. E la dispersione degli uomini per il mondo ha fruttato una ricchezza: la nascita dei popoli, ognuno con propria identità, cultura e lingua.

Una ricchezza che oggi, soprattutto a causa della globalizzazione, si sta progressivamente perdendo: le statistiche ci dicono che muore una lingua ogni quindici giorni, ovvero ventiquattro lingue all’anno, ognuna portando via con sé un pezzo di storia, cultura e tradizione dell’umanità. A questo fenomeno l’Unesco ha dedicato nel 2003 il rapporto Vitalità e scomparsa delle lingue.

Ed è stata proprio l’assemblea generale dell’Unesco ad istituire, nel 2000, la giornata internazionale della lingua madre, che ricorre oggi, allo scopo di promuovere il multilinguismo e la diversità linguistica e culturale. La data è stata scelta in omaggio agli studenti morti il 21 febbraio 1952 negli scontri con la polizia a Dacca, capitale del Bangladesh, durante una manifestazione per chiedere che la loro lingua madre, il bengali (o bangla), fosse riconosciuta come seconda lingua ufficiale del Pakistan.

Il tema di quest’anno è «Educazione inclusiva per mezzo e con il linguaggio – La lingua conta» (www.un.org/en/events/motherlanguageday/).

In Italia numerose sono le iniziative in programma, soprattutto in Toscana, denotando una maggiore sensibilità alla tematica, probabilmente dovuta al fatto di essere la culla della nostra lingua: a Firenze si svolge il convegno Crescere bilingui, incontro aperto sul bilinguismo infantile; ad Arezzo, la conferenza su Destini, fortune e sventure delle lingue del mondo e la proiezione di un documentario sulla giornata della lingua madre; a Pisa, letture, recitazioni e canti in ottava rima. Iniziative anche a Roma, Bologna, Torino e in altre città.

A Catania, l’associazione amici del Bangladesh, in collaborazione con la rete antirazzista catanese e la facoltà di lingue dell’università, presso l’auditorium dell’ex monastero dei benedettini in piazza Dante, organizza una festa, a partire dalle 20, con musica, cucina, immagini e danze. Un evento, dunque, per unire le persone, al di là di ogni diversità culturale e linguistica.

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