La gioia della luce
Ogni epoca è assetata di luce. E l’arte, la pittura nel caso, ne ha fatto la protagonista assoluta. I “divisionisti”, a fine Ottocento, sezionandola raggio per raggio, hanno voluto entrare dentro la luce per possederla. Ne sono stati invasi e noi con loro.
Tortona, nella nuova Pinacoteca stabile da poco inaugurata, offre degli esempi seducenti. Una tela come Il sole (1907) di Angelo Barabino è una eruzione, ma dolce, dei mille rifrazionamenti della luce solare, come gettiti formidabili di energia creatrice. Giuseppe Pelizza da Volpedo, località vicina a Tortona, si fa avvolgere invece dal vento nel Mattino di maggio (1903) e noi sentiamo sul viso la brezza sfumare tra le foglie. Carlo Fornara nel Pascolo (1904) – foto grande – ci immerge nel chiarore alpino. Per chiudere con l’Alba d’inverno di Cesare Maggi (1903) dove la notte azzurra si riscalda con la neve che unisce il plenilunio ai monti delle case.
Una pittura così raffinata, tratteggiata, divide la luce e nello stesso tempo la riscalda.
Il Divisionismo. Tortona, Pinacoteca Fondazione Cassa di Risparmio, Palazzetto Medioevale (cat. Skira).