La gente vicina al procuratore

Dopo l’attentato sotto l’abitazione dell’alto magistrato Di Landro, manifestazioni di solidarietà e di riconoscenza.
di landro

Una specie di scorta “civile” permanente cui dare vita sotto l’abitazione di Salvatore Di Landro, procuratore generale presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria, dopo che ieri notte un ordigno al tritolo ha squarciato il portone della sua abitazione. Questa è una delle tante proposte originali emerse dalla società civile reggina.

 

La lunga serie di attentati susseguitisi dallo scorso gennaio a oggi a diversi magistrati non ha subito battute d’arresto. Anzi, il tiro è stato alzato sino a piazzare un ordigno dopo che erano trascorsi pochi minuti dal rientro a casa del procuratore generale e della moglie. Un segnale inequivocabile, e lo stesso Di Landro ha dichiarato che «l’attenzione verso la mia persona è frutto di un lavoro svolto con senso del dovere e della verità, dal quale non ho alcuna intenzione di allontanarsi».

 

Il procuratore capo della direzione distrettuale antimafia, Giuseppe Pignatone, da parte sua ha sottolineato una volta di più il lavoro svolto dalla magistratura in questi ultimi sei mesi (ben 700 ordinanze di custodia cautelare) anche se ancora mancano mezzi, a volte anche la benzina alle auto. Secondo Di Landro bisognerebbe effettuare alcuni aggiornamenti normativi che consentirebbero una migliore lotta alla malavita organizzata.

 

Intanto una risposta immediata è pervenuta dalla società civile. Ieri sera almeno 250 persone – radunate dall’associazione “Reggio non tace”, nata dopo il primo attentato alla procura dello scorso 2 gennaio – hanno sostato diverse ore sotto la casa del procuratore per manifestare la propria vicinanza. E questa mattina anche l’associazione nazionale magistrati reggina ha convocato un’assemblea urgente per stringersi accanto Di Landro.

 

Il momento è cruciale. Adesso occorre che lo Stato vada avanti con la propria presenza, per incoraggiare i segnali giunti dalla società civile e per essere di sostegno ai propri servitori fedeli perché non indietreggino neanche di un millimetro in questa strada tutta in salita. Solo insieme ed in blocco si può percorrerla.

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