La fraternità vedanese
L’Associazione Città per la Fraternità ha probabilmente colto nel segno, quando 16 anni fa si costituì e scelse due parole: Città, luogo centrale nell’azione dei cittadini, e Fraternità, quell’ingrediente fondamentale per costituire una rete tra entità diverse.
Il Premio è dedicato ad una donna, Chiara Lubich, che della fraternità ha fatto la ragione della sua esistenza, e che ha anche visto la politica in una veste inedita, spogliata di potere e rivestita di servizio, tanto da identificare in Maria, la giovane donna di Nazareth, la massima espressione di politica in azione. Sì, perché, per la Lubich, l’arte politica nulla aveva a che fare con la forza o con il facile agire senza ostacoli, ma era niente meno che l’amore degli amori, sostanziata di dedizione per la realizzazione del bene comune.
Ecco perché è ancora più indovinato dedicarle annualmente il Premio Chiara Lubich per la Fraternità rivolto a Comuni italiani o esteri che si distinguono per azioni amministrative che hanno per orizzonte la Fraternità. Giunto alla XIª edizione, tolti i tre anni di sospensione per la Pandemia, ripreso nel 2024, ha visto sette candidature.
Ma “sfogliamo” in queste righe quella che ha meritato il Premio secondo il vaglio della giuria, formata dal Comitato dei Garanti, con la motivazione «per il progetto intrapreso che rappresenta la realizzazione dello spirito dell’Associazione: un percorso di fraternità fra istituzioni, cittadine/i di diverse generazioni, origini ed estrazioni sociali, con una crescente partecipazione e consapevolezza nel promuovere politiche di fraternità con azioni in tutti i campi: solidarietà, pace e diritti umani, attenzione alle giovani generazioni e agli anziani, cura del territorio e molto altro, realizzando così un’esperienza – amministrativa e di comunità – innovativa, capace di guardare al futuro».
Vedano Olona, Comune delle Valli varesine, molto vicino al confine svizzero e alla sponda lombarda del Lago Maggiore, ha vinto l’XI° Premio Chiara Lubich per la Fraternità. Con 7200 abitanti, amministrato dal sindaco Cristiano Citterio, dopo una raccolta di firme, promossa da due cittadini che ne hanno sentito parlare, ha aderito all’Associazione Città per la Fraternità.
L’iniziativa partiva dal basso grazie a Lucia Vergani e Giampaolo Casagrande, due cittadini diversamente giovani, ma che di energia ne sanno profondere! A loro il racconto: «Abbiamo cominciato a contattare singoli cittadini, famiglie, associazioni religiose e laicali (una trentina circa), cittadini extracomunitari, la scuola, la Parrocchia. In occasione di questi incontri presentavamo lo statuto dell’Associazione e ne leggevamo delle parti con loro: non chiedevamo soldi, non guardavamo al colore politico della persona e del gruppo. Con tanta libertà c’era chi firmava subito con entusiasmo; chi no (dando a volte la motivazione); chi chiedeva di capire prima in concreto che cosa avremmo fatto. È stata un’esperienza entusiasmante conoscere tutti quei vedanesi e stabilire relazioni. Poi come tutti siamo stati bloccati dalla pandemia, ma siamo riusciti a protocollare la nostra richiesta in Comune, allegando un centinaio di firme, il 12 giugno 2020 fa da data!»
Il sindaco Citterio ricorda brevemente i passaggi che l’hanno portato a conoscere la fraternità applicata alla politica: «Nel 2019 ho partecipato ad un convegno sulla Co-Governance organizzato dal Mppu, dove è venuto molto in luce il concetto che non è proprio vero che le cose “piovono dall’alto” ma che tutti (cittadini forze sociali e amministratori) possono lavorare insieme. Con i due coniugi vedanesi, Lucia e Giampaolo, abbiamo iniziato a lavorare chiedendoci come attuare in atti amministrativi pratici la fraternità. Il periodo della pandemia ci ha rallentato e portato tante cose negative ma anche qualche punto di luce, come un documento congiunto firmato da tutti i gruppi consiliari per una raccolta fondi per le emergenze.
E la Commissione Rilancio, un gruppo di lavoro creato dall’amministrazione cittadina per proporre idee e iniziative per il rilancio del nostro paese, dopo la devastazione del tessuto sociale in seguito alla pandemia. In particolare si occupa della necessità di dare risposte ai giovani, i più colpiti dagli effetti sociali, già mortificati da abbandono scolastico e difficoltà lavorative. Seguendo esempi già sviluppati in altre realtà, abbiamo cercato di coniugare le finalità sociali con l’apertura di un servizio assente sul territorio comunale.
Da qui l’idea di creare di un punto dedicato alla ciclo meccanica, con la speranza che possa andare oltre alle finalità di questo progetto e spingersi fino all’apertura di una vera attività imprenditoriale, come quello della Ciclofficina. Un progetto anche educativo, dove i ragazzi imparano a riparare le biciclette. Un modo per coinvolgere tanti ragazzi che non continuano il ciclo di studi unitamente al servizio reso alla città che non ha un punto per riparare le biciclette. Un’esperienza che continua grazie a vari finanziamenti e impegno del volontariato.
Amo definire il nostro impegno come Fraternità Vedanese per renderla più aderente al nostro territorio. È continuata con altre azioni: la firma al Manifesto per la Comunicazione non ostile; la creazione del Consiglio Comunale dei Ragazzi; la Giornata della Solidarietà. Più recentemente la Giornata del Dono, che riflette sul fatto che ci sono tante Associazioni e cittadini che praticano il Dono sia donando il sangue, sia destinando tempo agli altri.
Poi, da vari anni la festa dei Nonni, voluta da Papa Francesco e organizzata da Lucia e Giampaolo, coinvolge la cittadinanza, la Casa di Riposo e la RSA. Di prossima realizzazione l’Angolo del Dono in una porzione di Parco pubblico, dove riflettere perché spesso non sappiamo chi ringraziare per un dono ricevuto.
Abbiamo, inoltre, intercettato una necessità dei giovani che trascorrevano molto tempo seduti nel Parco senza un’attività, incontrandoli è emerso che avrebbero voluto un calisthenics, un attrezzo ginnico per esercizi a corpo libero. Così abbiamo fatto un progetto partecipato per il 5 per mille del Comune con un’assemblea pubblica per far decidere ai cittadini, e siamo riusciti ad esaudire il desiderio di questi giovani che altrimenti erano costretti ad andare in un Comune vicino per allenarsi.
Nell’occasione di un premio al famoso pubblicitario a livello internazionale Gavino Sanna, nostro concittadino, abbiamo potuto raccogliere da lui l’idea di destinare alcuni muri ai giovani affinché potessero esprimersi attraverso i murales. In una manifestazione pubblica abbiamo individuato i muri per questa attività.
Infine, le borse di studio. Forse un finanziamento comunale sarebbe stato molto semplice, invece abbiamo voluto coinvolgere le aziende locali ed il Centro Anziani, eccelso in generosità. In fase di ultimazione c’è il progetto del Dado della Pace che stiamo “costruendo” con le Scuole. A breve sarà da noi Carlos Palma ideatore del progetto internazionale Leaving Peace di educazione alla Pace. Alla fine del percorso il Dado della Pace sarà installato nella piazza Chiara Lubich di recente intitolazione.
In conclusione, credo che tanti amministratori fanno senz’altro azioni di fraternità in modo forse inconsapevole ed io credo che bisogna fermarsi a riflettere e vivere con i cittadini una fraternità consapevole, come io ho avuto la fortuna di realizzare».