La Francia seconda ai Mondiali in Qatar, le reazioni
Alle ore 16 del 18 dicembre 2022, le strade di Parigi sono più vuote del solito, la differenza si nota subito. Nei pochi negozi rimasti aperti sventola una bandiera francese all’entrata. Si sente il cronista alla radio messa a tutto volume che racconta azione dopo azione una storia avvincente e carica di emozioni e aspettative. Intorno alla radio o alla televisione, il commerciante e i suoi clienti stanno immobili, incantati, nel silenzio. I pub pieni di persone, tutti fermi nello stesso modo con il mento alto verso lo schermo, non parla nessuno. Un bicchiere di birra in mano a cui però non sembra si dia molta retta.
La Francia scende in un religioso silenzio, perfino in metro è difficile che qualcuno parli. Sono tutti concentrati, da soli o in compagnia, sugli schermi dei telefoni girati in orizzontale. Tutti a chiedersi come stia andando. Ogni tanto parte qualche fuoco d’artificio e petardo. All’eroica rimonta finale sono esplosi il ruggito e le risate delle persone. Poi i rigori e di nuovo nessun fiato, non più di aspettativa ma forse di delusione, rimpianto per un sogno sfuggito di mano agli ultimi tiri in porta.
Persino il presidente Macron scende in campo alla fine del match, consolando con gesto paterno Mbappe, attaccante del Paris Saint-Germain di neanche 23 anni (li compie il 20 dicembre). Dopo la sua tripletta faticosa e la forza con cui ha dimostrato di voler portare la Francia alla vittoria, la delusione del ragazzo intenerisce il leader francese, che ha voluto dimostrargli vicinanza e gratitudine.
Rimpianto sì, però c’è anche molto orgoglio verso questa squadra che ha donato forti emozioni e si è qualificata seconda, anche se è sempre vero che in questi casi, quando c’è in ballo qualcosa di notevole importanza, è difficile accontentarsi di un gradino più basso sul podio. O si vince tutto, o nulla, un binomio comune. Ieri è andata così, ma da questa squadra promettente la Francia si aspetta molti altri brividi in futuro…