La forza del dono
I contributi teorici e pratici che la reciprocità e la gratuità possono dare all'economia civile alla presentazione del Dizionario di Economia Civile di Città Nuova.
Venerdì 26 febbraio si è svolta alla Pontificia Università della Santa Croce di Roma la presentazione del Dizionario di Economia Civile, una delle novità più attese dell’editrice Città Nuova per questo inizio anno. Molteplici le voci che si sono alternate nel dibattito, ma tutte sono apparse come dei contributi diversi ed interessanti dal mondo dottrinale, politico e imprenditoriale.
Fin dall’inizio una domanda sembra impellente: che contributo può dare un dizionario di economia e in particolare di economia civile, all’attuale crisi? È lo stesso prof. Stefano Zamagni, ordinario di Economia politica presso l’Università di Bologna e uno dei curatori dell’opera presenti all’incontro (l’altro è Luigino Bruni, docente alla Bicocca e a Sophia) a spiegarcelo: «L’economia civile nasce nel XIV secolo. Il termine civitas, da sempre legato ad una concezione di tipo inclusivo anche nel mondo romano, contiene in sé l’apertura alla reciprocità. Tale termine va posto a confronto con la parola politica, che deriva da polis, che invece ha alla base un principio di esclusione».
Dal dibattito, presieduto dal prof. Luis Romera, rettore dell’Università, per la moderazione della prof.ssa Helen Alford, emerge che l’economia civile, nata proprio nel 1300 dalla scuola francescana, sia portatrice di un nuovo umanesimo nel quale il mercato può essere inquadrato come luogo aperto alla reciprocità. Ed è questa la novità assoluta. L’azione gratuita è l’unica componente che per le sue specifiche caratteristiche, riesce ad interagire con l’efficienza e la redistribuzione dei beni operata dello Stato. L’on. Savino Pezzotta, nel suo accattivante intervento ci ricorda che non si può più temporeggiare perché «è arrivato il tempo di rischiare».
Un bell’esempio di concretezza è portato dall’esperienza dell’imprenditore Walter Baldaccini che nel 1993, insieme a Reno Ortolani e altri due investitori, acquisiscono il 100 per cento delle azioni della società per cui lavoravano e attraverso un’operazione che nello specifico si dice di management buyout, riescono a salvare il lavoro di tante persone da un momento difficile per l’azienda.
Tra gli interventi, ricordiamo anche quello di Maria Gabriella Baldarelli del comitato editoriale del Dizionario e di Andrea Olivero, presidente nazionale delle Acli e portavoce del Terzo Settore, che riconosce il valore di questo dizionario anche come «strumento culturale per la presenza di un valore “legame” che mai è stato sperimentato prima». Una reciprocità, dunque, che può rispondere all’esigenza dei nostri tempi, un modo che ci fa sperimentare come essere attivamente persone nuove nel civile e nell’economia.
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