La filosofia e Dio
Alla domanda su quale possa essere la strada per arrivare alla conoscenza naturale dell’esistenza di Dio, l’Autore risponde richiamando prima la dimostrazione razionale aristotelica ripresa e sviluppata poi da Tommaso d’Aquino, la quale parte dall’essere contingente e dall’effetto per giungere alla causa; poi riprende la risposta di Hegel che fonda le radici della sua filosofia nella Trinità, nelle relazioni immanenti che sono nell’Essere divino. Infine viene proposta la soluzione esistenzialista che apre un varco nuovo per giungere non al Dio delle astrazioni, né a quello della filosofia dialettica, ma al Dio che ci dà oggi la vita. Occorre che sia l’uomo esistente con la sua sensibilità e con la sua intelligenza, ma anche con la sua volontà e con il suo amore, a conoscere e a giungere a questa realtà. Occorre riuscire a dare il Dio dei vivi e non il Dio dei concetti. Quello stesso Dio di cui Giovanni dice: «In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio».
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