La ferita dell’altro di Luigino Bruni
Casoli incentra la sua analisi del libro di Bruni intorno alla scelta, che quest’ultimo compie, di parlare di economia dei rapporti umani alla luce del rapporto con l’altro/Altro inteso come ferita, come trauma salvifico e, per questo, necessario. Bruni discute le diverse visioni che, nel corso degli ultimi secoli, la riflessione economica ha proposto dei rapporti umani, spesso interpretandoli proprio in modo da evitare un vero confronto con la realtà dell’alterità. La lettura che Bruni compie non evita la durezza della realtà dell’altro, ma scopre, nella ferita, la possibilità di una crescita, di una "benedizione". A partire da questa prospettiva, Bruni sviluppa un’interpretazione dell’economia contemporanea nella quale «eros», «philía» e «agape» – concetti rappresentanti i principali atteggiamenti relazionali – si articolano tra di loro nella composizione di un’economia civile capace di bene comune.