La felicità degli altri…
L’amico vero si vede nel momento del bisogno, si dice, ed è vero. Ma è altrettanto vero che si vede se sa gioire e provare felicità con noi, del nostro successo, della nostra riuscita nella vita. Lo racconta con la leggerezza ironica della commedia francese il film diretto con eleganza teatrale e stile di conversazione, recitato da un cast splendido che comprende Vincent Cassel, Bérénice Béjo, Florence Foresti e Francois Damiens.
La storia. Siamo a cena di una coppia di amici di lunga data. Marc (Cassel) sta con Léa (Béjo), Karine (Foresti) con Francis (Damiens). Le donne sono molto amiche, Karine è ambiziosa, forte, fa da sorella maggiore a Léa commessa solare e candida, innamorata del suo uomo, ed eterna indecisa. Tutto funziona bene. Finché Léa si mette a scrivere un romanzo, scatenando subito la competizione di Karine che ovviamente pensa di essere molto più portata alla scrittura. Il romanzo di Léa però viene scoperto dal massimo scrittore francese e diventa un best-seller. È a questo punto che l’invidia rode sempre più l’amica che tenta di imporsi, scoraggiarla, ma è incapace di provare felicità per il successo di Léa, tentando disperatamente di competere con lei senza riuscirvi. Entra in crisi pure il rapporto con Marc che non fa carriera, si sente frustrato di fronte alla compagna. Léa è incapace di comprendere la gelosia di lui e dell’amica, a cui tiene per davvero. L’unico ad essere amichevole e sereno è Francis. La rabbia scoppia e la scenata di invidia e gelosia inevitabile. Come finirà l’amicizia?
Il tema è da sempre attuale, perché spesso i rapporti interpersonali anche di lunga data vengono rovinati e messi in crisi dal non saper accogliere le persone che si dicono amiche con sincerità. La gelosia e l’invidia rovinano la vita e il film lo racconta sorridendo, ma non troppo, e sollevando la maschera dell’ipocrisia per far venire fuori la verità. Cioè, quanto è difficile l’amicizia vera, il demone della rabbia per il successo altrui è sempre accampato nell’angolo in ogni tipo di rapporto, sia familiare che sociale. Ne esce un quadro realista della vita ma anche di speranza, perché la semplice commessa ha avuto successo, semplicemente osservando il comportamento della gente con occhio pulito e senza presunzione.