La fattoria

Una gallinella aveva deposto cinque uova e se le covava tranquilla. Sentendosi un po’ di vuoto allo stomaco, decise di assentarsi momentaneamente e andò a razzolare nei paraggi. Ma proprio in quel momento piombarono li quattro esperti in gallinacei che, senza complimenti, si appropriarono ciascuno di un uovo. Osservate, colleghi, questo comunissimo uovo. Grazie alle mie ricerche ne farò un futuro pollo a quattro ali!, esordì il primo. Cosa te ne farai di un tale mostro di gallinaceo? – osservò il secondo, tenendo in mano un altro uovo -. Io, grazie alle mie ricerche, farò uscire da qui due bei cosciotti di gallina!. Quanto a me – disse il terzo -, so già come far uscire due mezzi petti. Il quarto concluse: Invece io mi sono specializzato a produrre due sovraccosce. Ma allora, esimi colleghi – riprese il primo esperto -, a questo punto uniamo le nostre forze! Per me sarà un giochetto tirare fuori da questo insulso ovetto due ali cicciottelle: e allora, allora dico, vi rendete conto che possiamo, insieme, produrre ben quattro quarti di pollo, pronti da essere messi al forno!. Quattro quarti! esclamarono in coro e si misero a verificare i loro complessi calcoli concludendo che sì, sommando il risultato dei loro sforzi, addirittura sarebbero stati in grado di produrre un pollo intero, anzi il superpollo! In quel momento sopraggiunse il fattore che faceva il suo solito controllo giornaliero per rassicurarsi che la produzione stesse progredendo normalmente. Appena si accorse che ben quattro uova erano sparite, si mise a gridare quasi disperato: Ah! me ne hanno pappate quattro, quelle volpi! sì, devono essere state loro, quelle volpacce! e si sedette tristissimo in un cantone a piangere. Gli esperti, che avevano immediatamente nascosto le uova dietro la schiena, si diedero delle sbirciatine complici. Povera gallinella – continuava a piagnucolare il fattore -, che colpo quando non troverà che un solo uovo della sua covata. E pensare che, con solo un po’ di calore, quei quattro ovetti lì sarebbero diventati quattro soffici pulcini e poi quattro belle pollastrelle e poi quattro, dico quattro bei polli ruspanti!… e giù singhiozzi. Era troppo. Gli esperti cominciarono a guardarsi non più dalla fronte in su, ma dalla fronte in giù, in pratica si guardarono negli occhi. Avevano capito! Con furtiva, rapida mossa, riposero le uova al loro posto senza che se ne accorgessero né il fattore, né la gallina la quale, da lì a poco, venne a riprendere la sua posizione, accovacciandosi tranquilla sopra la sua covata. Gli esperti si dileguarono alla chetichella lasciando il fattore seduto lì che aspettava, tutto afflosciato, di sentire, da un momento all’altro, l’agitazione manifestarsi in tutto il pollaio fra desolati coccodè, indignati cicchirichì e flebili pio-pio di chi, nonostante la tenera età, avrebbe chiesto comunque qualche spiegazione. Ma… niente di tutto questo. Piuttosto stupito, si avvicinò alla gallinella e sollevando delicatamente le sue piume, costatò che tutte le uova erano al loro posto. Devo aver avuto le traveggole – disse fra sé – sì, sì, devo proprio aver fatto un sogno… un brutto sogno… solo un brutto sogno….

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