La fatica della ripresa
I dati Istat e Ocse fotografano un’Italia che stenta a riprendersi dalla crisi. Sacrifici per le famiglie e ci si affida alla lotteria e ai giochi per invertire la rotta.
Occupazione. Per l’Italia non ci sono buone nuove. Mentre la Telecom annuncia 6.822 licenziamenti in 3 anni (entro il 2012 potrebbero salire a 13mila), il tasso di disoccupazione resta fermo all’8,7%, tra i più alti dal dopoguerra, ma più basso di quattro punti percentuali grazie al ricorso alla Cassa integrazione.
Il dato, relativo al mese di maggio, è stato diffuso dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), che ipotizza un miglioramento soltanto verso la fine del 2011. Stando al rapporto Prospettive sull’occupazione (Employment outlook 2010), presentato dall’organismo europeo, nel nostro Paese un giovane su quattro non ha lavoro e quasi uno su due è precario. Una valutazione, che dovrebbe far interrogare sulle politiche dell’occupazione attuate nel nostro Paese.
A queste statistiche non brillanti, si aggiunge la fotografia dell’Istat sulla non rosea situazione delle famiglie italiane. In base ai dati pubblicati dall’Istituto nazionale di statistica, la spesa media mensile di ogni nucleo familiare nel 2009 è stata di 2.442 euro, inferiore dell’1,7% a quella dell’anno precedente. Una riduzione «alquanto significativa», che si è tradotta – per una famiglia su tre – in una diminuzione dei generi alimentari acquistati rispetto al 2008 (meno 3%). Sulle tavole si sono visti dunque meno cereali, pane, ortaggi e bevande, ma si sono ridotte anche le spese mediche e quelle per tabacchi e comunicazioni.
Notevole, invece, è stato l’aumento della spesa per energia e carburanti, per il lotto e gli altri giochi con vincita. Queste cifre dicono chiaramente che le famiglie stentano sempre di più ad arrivare a fine mese e affidano alla fortuna la svolta del loro budget. Con il passaggio al 2010, la situazione non è affatto migliorata, anzi. Nel primo trimestre 2010, infatti, sempre secondo le rilevazioni Istat, il potere di acquisto delle famiglie (cioè il reddito disponibile) è diminuito dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2009. Di conseguenza, gli investimenti sono calati e i risparmi si sono ridotti.
Ma allora, come si può far fronte alla crisi? Per quanto riguarda il settore alimentare, il consiglio è di rivolgersi direttamente ai produttori, mentre per l’abbigliamento questo dei saldi è il periodo migliore per fare le ultime spese. Per l’energia elettrica si potranno cercare le offerte che alcuni gestori stanno già proponendo per far fronte alle proteste degli utenti per la nuova, e già molto contestata, tariffa bioraria. L’importante è ingegnarsi. Del resto, spiega l’Ocse, la ripresa sarà lenta e difficoltosa e potrà comportare sacrifici per tutti.