La famiglia oggi
.La famiglia è oggi più che mai crocevia fondamentale per l’evangelizzazione e per l’affermarsi di una società umana e umanizzante. Tuttavia non possiamo nascondere una certa preoccupazione per gli attacchi cui è sempre più sottoposta. L’amore degli sposi, quel dono di creazione che dovrebbe legarli a vita, oggi, dopo un anno o due, a volte anche meno, rischia di affievolirsi e morire. Occorre offrire alla famiglia un appiglio sicuro, un aiuto che venga dall’alto: una forte spiritualità. Una spiritualità che le sia congeniale, che valorizzi il suo essere di per sé comunità. In un’epoca in cui, grazie alle comunicazioni, potenzialmente tutto tende all’unità, occorre anche per la famiglia una spiritualità comunitaria, a sottolinearle che si va a Dio con il fratello, che ci si fa santi insieme; una spiritualità che porti ogni singolo componente la famiglia ad attingere a Dio come fonte dell’amore e a scoprire nel fratello – quindi anche nel marito, nella moglie, nei figli, in ogni prossimo – la strada per andare a Dio. Se la famiglia fa propria la spiritualità dell’unità, che è spiritualità di comunione, non solo si rinnova dal di dentro, ma diventa testimonianza per chi è alla ricerca di quella felicità invano cercata fra le lusinghe del consumismo e dell’efficientismo. Sì, perché una famiglia, dove l’amore è scambievole, dove nelle difficoltà si sa abbracciare la croce, sperimentando che l’amore può sempre rinascere, dove i figli spaziano per l’armonia del clima, dove ci si sa aprire ai bisogni dell’umanità, costituisce una forte attrazione sul mondo che la circonda. Si può allora, per essa, sperare in una società migliore. Voi che presto vi sposerete, voi siete destinati a rinnovare il mondo. Fa sempre riflettere costatare come Dio, che ha sparso tante ricchezze nella creazione, abbia messo nel cuore di uomini e donne l’amore, perché l’umanità viva e si moltiplichi. L’amore umano, reciproco, bello, puro, è così forte che vi fa capaci di lasciare la vostra famiglia pur di sposarvi e stare insieme. Nel matrimonio, nella famiglia così come Dio l’ha voluta e come la vediamo noi, questo amore non deve morire mai. Prenderà altri sapori, altre tinte ma è un amore che deve durare. E perché un amore umano così bello duri, deve essere potato. Tutto ciò che è potato rinverdisce, porta frutti nuovi, mentre ciò che non è potato si ripiega nel vecchio. È un amore che va continuamente purificato perché non subentri l’egoismo, l’avidità, il volere per sé. Solo così si possono formare famiglie che sanno accogliere i bambini come un dono di Dio, famiglie capaci anche di vivere per gli altri… Nelle prime comunità cristiane c’erano famiglie così. Erano considerate come gli altri monaci, con in meno il celibato. Anche i coniugati, se mettono Dio al primo posto e vivono con pienezza il sacramento del matrimonio, possono farsi santi. Quindi: formare famiglie straordinarie che suscitano altre famiglie, che illuminano, aiutano, uniscono altre famiglie, che accolgono tanti bambini non solo propri, ma anche abbandonati… Questa è una delle vie che si apre di fronte a voi, per rinnovare la famiglia e l’umanità.