La famiglia e la casa
Siamo sposati da poco e abbiamo un bambino di otto mesi. Abitiamo in una casa di 40 metri quadri che siamo riusciti a comprare a malapena grazie ai nostri genitori. Siamo un po’ stretti e ci viene da pensare che, se dovesse arrivare un altro figlio, come ci piacerebbe, non sapremmo come fare…. Luigi – Bologna ¦ Sfogliando le riviste, vediamo case da favola. Ma la realtà per molte famiglie è ben altra. Non sempre hanno poi la fortuna di acquistare: i prezzi, aumentati in dieci anni del 70 per cento, richiedono per pochi metri quadri anni di lavoro e un mutuo che quasi sempre deve coprire come minimo la metà della cifra d’acquisto. I monolocali, bilocali diventano dunque una scelta obbligata. Sono anche ciò che si trova sul mercato perché i nuclei familiari sono sempre più ristretti; i single, per scelta o provenienti da famiglie disgregate, aumentano e sono cambiate le abitudini lavorative. Tutto ciò ha avuto ripercussioni sulle tipologie abitative. La casa è sempre di meno uno spazio comodo da vivere. Si mangia, si dorme e si va a lavorare – dice l’architetto Brancaccio -. Per le camere, si sfruttano spazi di seminterrati e sottotetti, senza che facciano superficie urbanistica. La necessità di personalizzare la casa, comporta ulteriori spese. In sostanza, le famiglie con più figli o che ospitano un genitore anziano hanno serie difficoltà ad abitarne una adatta. Spesso l’alternativa che concilia spazio e prezzo in modo ragionevole si trova in periferia, col necessario tempo per il viaggio di andata e ritorno dal lavoro. Purtroppo ogni giorno vivo questa realtà – continua il mio amico architetto -. Le case costano troppo e non aiutano la famiglia, non suppliscono le sue necessità, specie se vuole crescere. Sono pic- cole e costrette da logiche di mercato. Ultimamente abbiamo progettato degli appartamenti grandi, bellissimi, ma poi siamo stati costretti a dividerli, perché non riuscivano a venderli, costavano troppo. Sono diventati tutti di 40, 50 metri quadri. Questa società, invece di avere una concreta politica a favore della famiglia, tende a speculare su questa realtà e il mercato della casa è lasciato senza controllo. Con la vostra lettera, avete sollevato un serio problema, che dovrebbe avere maggiore spazio nei programmi delle coalizioni politiche. In attesa di riprenderlo e che si possa fare qualcosa di concreto, importante è non scoraggiarsi, fare un passo alla volta, senza rinunciare al sogno (e diritto) di formare una bella famiglia. spaziofamiglia@cittanuova.it