La prima, dolorosa, di Leclerc con la Ferrari

Il pilota monegasco vince il Gran Premio del Belgio, sul circuito di Spa, 13/a prova del Mondiale di Formula 1: è la sua prima vittoria in carriera e la prima stagionale per le “rosse”.
Charles Leclerc

Un sogno tra il dolore e la gioia
«È un sogno che avevo fin da bambino, ma si è realizzato in un week end davvero difficile. Abbiamo perso un amico, voglio dedicare la mia prima vittoria in formula 1 a lui, siamo cresciuti insieme. Non posso godermi a pieno la mia prima vittoria». È il primo pensiero con cui Charles Leclerc commenta il trionfo a Spa, alludendo al giovane amico Anthoine Hubert, pilota francese deceduto il giorno prima sul circuito belga. Un trionfo agrodolce per il monegasco alla guida della Ferrari dunque, che trova la sua prima storica vittoria in rosso in un giorno di dolore, in qualche modo forse lievemente lenito dalla consapevolezza di aver onorato al meglio il collega, al contempo “coronando il sogno di bambino”.

Il giorno della staffetta
Per un incrocio beffardo della sorte, è proprio lui a riportare la Ferrari al successo dopo un’attesa di quasi un anno: lo fa dominando il Gp del Belgio nel tempio della velocità di Spa ma, anche se a Maranello si sperava addirittura in una doppietta dopo la prima fila in qualifica, l’andamento della gara obbliga al pit stop anticipato Sebastian Vettel, liberando così alle Mercedes di Lewis Hamilton, mai domo e insidioso nel finale, e Valteri Bottas gli altri gradini del podio. Stavolta Vettel, prima guida del team a inizio stagione, lascia strada al più veloce compagno di squadra affinché possa involarsi verso la vittoria: quasi una sorta di staffetta che, se non ora l’anno prossimo, porterà probabilmente il monegasco ad assumere il ruolo di primo pilota per riportare la macchina italiana alla conquista del Mondiale.

Benvenuto nel mito
Leclerc non aveva sbagliato di fatto nulla già all’inizio del fine settimana, dominando libere e qualifiche e, a neanche 22 anni, è di fatto il pilota più giovane ad aver mai vinto al volante delle Rosse. Anche nel gran premio gestisce perfettamente le gomme, meglio dello stesso Vettel, fino ai convulsi ultimi giri, nonostante un Hamilton arrembante arrivato quasi a ruota sul traguardo. Ma “senza Seb (Vettel, ndr) e senza quello che ha fatto sarebbe stato molto difficile tenere Lewis, andava troppo forte. Grazie a Seb per avere tenuto Lewis dietro qualche giro” chiarisce Leclerc elogiando il compagno di squadra. D’altra parte Hamilton, che vola comunque verso il sesto mondiale con 65 punti di vantaggio sul compagno di squadra Bottas, ha appurato come la Ferrari SF90 sembri avere ritrovato un equilibrio invidiabile ad una sola settimana dall’attesissimo Gp d’Italia a Monza. “Il prossimo weekend è importantissimo, per me e per tutto il team – commenta Leclerc. – Con quello che abbiamo, sulla carta pensiamo che sia una pista positiva per noi, quindi speriamo di avere un buon risultato”. Con un dito alzato al cielo, per Anthoine Hubert, Leclerc lancia così probabilmente la sua parabola storica tra i miti della Ferrari: carattere, talento e determinazione non mancano, vista la giovanissima età, per essere all’altezza dei grandi predecessori. Lo fa in un giorno in cui tutti i piloti della Formula 1, insieme con i componenti dei rispettivi team, si sono riuniti col lutto al braccio sulla griglia di partenza del circuito per onorare la memoria del collega. Con loro, la famiglia del giovane francese, piloti e rappresentanti della Formula 2 e della Renault Academy, di cui Hubert faceva parte. Un giorno particolare, che certamente Charles Leclerc, il quale sul casco e sul volante porta la scritta “Rip Tonio”, non scorderà.

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