La diseguaglianza mina la democrazia
Warren Buffett, guru della finanza americana, con la sua proposta ha sparigliato: bisogna far pagare una tassa ai super ricchi per aiutare la ripresa economica.
Il Buffett fa parlare di sé: non è certo qualcosa che si mangia, ma potrebbe aiutare chi è in difficoltà con la spesa quotidiana. Warren Buffett, infatti, guru della finanza americana, con la sua proposta ha sparigliato: bisogna far pagare una tassa ai super ricchi per aiutare la ripresa economica. Barak Obama non si è lasciato sfuggire la proposta. Persino Bill Gates è d’accordo.
Ormai è un dato assodato: la crisi forse è stata causata da un eccesso di disuguaglianza tra i redditi. Sì, perché la ricchezza ha creato un circuito sempre più astratto dalla produzione e dal consumo, e i nuovi meccanismi finanziari si sono avviluppati in un processo in cui la moneta crea nuova moneta. Alla fine ha prodotto ricchezza tossica!
Già nel 2005 il World development report segnalava che i 500 individui più ricchi del mondo avevano un reddito che era maggiore di quello dei 416 milioni più poveri: vale a dire che il 40 per cento della popolazione mondiale viveva con il cinque per cento del reddito globale. Oggi la situazione non è migliorata, neanche per il nostro Paese. È notizia di questi giorni che la crescita del settore del lusso in Italia è pari al 10 per cento, con punte maggiori per le vendite degli orologi di lusso (+25 per cento). Niente di male se non assistessimo contemporaneamente alla crescita dei neo-indigenti. Sono otto milioni e 272 mila le persone che vivono in povertà in Italia, pari al 13,8 per cento della popolazione (nel 2010), per un totale di 2,73 milioni di famiglie. La povertà è in aumento: erano sette milioni 810 mila nel 2009 (13,1 per cento) della popolazione. Le donne e i giovani pagano il prezzo più alto. Sono anche aumentate del 19,8 per cento le persone che si rivolgono ai Centri di ascolto Caritas, secondo l’ultimo rapporto Caritas-Zancan.
Che fare di fronte a questa enorme diseguaglianza? La tassa sui patrimoni sarebbe la via maestra per avvicinare le punte della forbice sociale. Insomma Buffett per tutti. Almeno una volta, per soddisfare i bisogni primari e dare sostanza alla democrazia.