La danza tecnologica di Wayne McGregor
Con lo spettacolo “Far” dell’innovativo coreografo inglese, chiude la rassegna Tersicore all’Auditorium Conciliazione di Roma.
È tra i più osannati autori inglesi di ultima generazione, Wayne McGregor punta di diamante della scena britannica attuale. Basti dire che è coreografo residente del Royal Ballet, il tempio del balletto inglese ed è l’unico a provenire dal mondo della danza contemporanea. Colto e spregiudicato, coniuga ed esplora come nessun’altro danza e tecnologia.
Il curriculum del quarantenne Wayne McGregor impressiona. Vincitore, nel 2001 e nel 2003, del Time Out Live Award e corteggiato nel mainstream della danza internazionale, ha ricevuto commissioni dal Royal Ballet, dalla Rambert Dance Company, del Bolshoi, ma ha pure curato i movimenti coreografici del quarto episodio della saga cinematografica di Harry Potter, Il calice di fuoco; realizzato le coreografie del musical di Andrew Lloyd Webber, Woman in White, installazioni site specific per Hayward Gallery, Canary Wharf, Centre Pompidou, firmato regia e coreografie dell’opera Dido and Aeneas di Henry Purcell al Teatro alla Scala, e Acis and Galatea alla Royal Opera House.
A fine giugno debutterà all’Opera di Parigi con una nuova coreografia ispirata a Francis Bacon. Ha spaziato in altri ambiti curando le coreografie per la cerimonia d’apertura dei Campionati Mondiali di Nuoto di Roma; e, ultima notizia, per le Olimpiadi di Londra del 2012 gli è stata assegnata la cura di una cerimonia che coinvolgerà migliaia di persone.
Ora, per il suo nuovo lavoro “Far” (passato al Romolo Valli di Reggio Emilia) si è ispirato al rivoluzionario libro di Roy Porter sulla storia dell’esplorazione del corpo, della mente e dell’anima nel XVIII secolo: Flesh in the Age of Reason, di cui Far è appunto l’acronimo. Sulla colonna sonora originale della superstar australiana dell’elettronica Ben Frost, e l’installazione visiva curata dal collettivo “rAndom International” – un rettangolo sospeso -, un’ensemble di dieci straordinari interpreti si muove dentro una sorta di immaginario planetario.
All’inizio con delle fiaccole in mano, sono in quattro a muoversi nella penombra. Poi si sviluppano duetti, terzetti, quintetti, all’insegna di una disarticolazione, di sbilanciamenti di peso, di distorsioni del busto ed estensioni di gambe e di braccia. Creano tensioni e rilassamenti veloci, energici, dirompenti, ma anche fluidamente delicati. Sono movimenti che rompono le linee e gli intrecci, sempre riconducibili ad un’armonia che ritorna a conquistare i corpi, l’anima e lo spazio.
“Far” della Wayne McGregor Random Dance Company da mercoledì 1 giugno, sarà all’Auditorium Conciliazione di Roma, per la rassegna Tersicore 2011.