La danza fuori programma a Roma
Il Teatro Vascello per la sua vocazione, da sempre orientata alla contemporaneità, avvia un nuovo progetto, in collaborazione con European Dance Alliance di Valentina Marini per riportare la danza al centro delle programmazioni estive nella città di Roma. La rassegna nasce con l’intenzione di aprire uno sguardo sulla scena internazionale, raccogliendo una gamma di creazioni ed espressione di linguaggi differenti. Cinque gli appuntamenti durante i diciotto giorni di Festival. Debutta in prima nazionale, il 9, la compagnia spagnola La Veronal con “Kova ¬ Geographic Tools; l’11 , il ravennate Gruppo Nanou con “Xebeche [csèbece]”; il 14 i torinese Zerogrammi con “Jentu”; il 18 la Compagnia Zappalà Danza con sede a Catania a Scenario Pubblico con “Romeo e Giulietta 1.1. La sfocatura dei corpi”; e il 26, in prima nazionale, gli inglesi della Company Chameleon in “Of man and beast” e la Spellbound contemporary ballet, la compagnia di Mauro Astolfi con una sua nuova coreografia “The hesitation day – The divided self”.
“Fuori Programma. Festival Internazionale di Danza contemporanea”, a Roma, Teatro Vascello, dall’11 al 26/7.
Gigi Proietti è Kean
Un uomo solo nel suo camerino. Beve, si trucca ma soprattutto interpreta e si interroga sulle parole di Shakespeare, passando in rassegna una vita di battaglie e successi. È Edmund Kean, grande attore inglese dell’inizio dell’Ottocento, idolatrato dal pubblico e dalla critica che ne decretarono l’ascesa dal ruolo di Arlecchino ai grandi protagonisti shakespeariani, e poi la rovinosa decadenza. Ad interpretarlo è Gigi Proietti, nel testo scritto da Raymond FitzSimons per Ben Kingsley, già portato in scena a Taormina ventisette anni fa, ripreso nella scorsa stagione in occasione dei quattrocento anni dalla morte di Shakespeare, e ora riproposto a grande richiesta. Il copione è più che un testo chiuso: è un’occasione per entrare nel segreto del camerino in cui monologhi, battute, idee prendono e perdono forma, in un processo creativo YouTube da laboratorio che smonta e scruta le creazioni di Shakespeare.
“Edmund Kean”, di Raymund FitzSimons, adattamento e regia Gigi Proietti, regista assistente Loredana Scaramella. Prodotto da Politeama srl. A Roma, Silvano Toti Globe Theatre, dal 7 al 16/7.
Il teatro a “Venti d’estate”
La rassegna “Venti d’estate”, curata da Doppio Ristretto, dal 4 luglio al 4 agosto porterà sul palco all’aperto della Casa (S)piazza nel giardino della Casa Internazionale delle Donne di Roma tanti ospiti; per raccontare le connessioni tra musica e letteratura, tra politica e società, teatro e poesia attraverso reading letterari e dibattiti, dialoghi musicali. Il teatro sarà presente con alcuni tra gli artisti più incisivi della scena contemporanea: l’attore e regista Roberto Latini darà voce ai versi di Mariangela Gualtieri con la lettura “La delicatezza del poco e del niente”; Il Teatro delle Ariette in un incontro/presentazione del libro “Teatro delle Ariette, una vita attorno al tavolo” (Titivillus) con letture di brani che ripercorrono la loro biografia di contadini-attori non senza, come da tradizione della compagnia, un assaggio di couscous e polpette. Ermanna Montanari del Teatro delle Albe, in un recital dal suo libro “Miniature Campianesi” (Oblomov Edizioni) che rievoca il mondo arcaico della sua infanzia; Daria Deflorian, Monica Demuru e Monica Piseddu, daranno voce alle parole della scrittrice francese Annie Ernaux e ai riti di passaggio da lei raccontati nell’ultimo libro “Memoria di ragazza” (L’Orma editore).
Nella cucina dei DaCru Dance Company
Il primo luogo da raggiungere al mattino e l’ultimo da visitare prima di andare a dormire. Una zona di transito vivace o solitaria, ma sempre e comunque piena di odori, ricordi, sensazioni, attese e infiniti stati sospesi. Dura tutta la vita questa relazione densa e profumata fatta di rumori fluidi e familiari, di spazi imparati a memoria e, su ogni cosa, potenti come sovrane, regnano le parole. La stanza delle parole, escono dalla bocca come dervisci rotanti, capaci di schivare, sfiorando dolcemente o conficcarsi come lame. La cucina è soprattutto lo spazio dove si parla. Parole. Un fiume in piena, ognuna diversa dall’altra, lunghe ed elastiche come alghe o rigide e appuntite, s’impossessano della bocca per urlare l’incomprensione o la denuncia della solitudine, o parlare dell’amore. Numerose come chicchi di riso, necessarie tutte per dire in mille modi la stessa cosa e troppo poche per riuscirci.
“The Kitchen theory”, concept e regia, Marisa Ragazzo, coreografie Marisa Ragazzo e Omid Ighanì, Compagnia DaCru dance Company, editing musiche Omid Ighanì, Marisa Ragazzo e Samar Khorwash. Con il sostegno di Centro Danza Canal – Teatros del Canal, Madrid e Compagnia Naturalis Labor. A Firenze, Cortile del Museo del Bargello per il Florence Dance Festival, l’11/7.
L’hip hop a Vignale Danza
Due nomi della scena internazionale saranno i protagonisti del terzo weekend del festival Vignale Monferrato Festival, con un focus dedicato al linguaggio hip hop. Honji Wang e Sébastien Ramirez praticano una danza radicata nell’hip hop ma capace di accogliere anche altri linguaggi artistici. Il 7/7 presentano “Monchichi”, creazione caposaldo del loro sodalizio artistico che traccia il ritratto di una generazione interculturale in movimento, tra influenze asiatiche e radici mediterranee. Il 9 sono i protagonisti a Orsolina28 a Moncalvo di “AP15”, quindici minuti di pura danza, in un frenetico pas de deux senza scenografia. A loro si affiancano i Pockemon Crew, una delle compagnie hip hop tra le più titolate al mondo: l’8 è di scena “Hashtag”, sul fenomeno dei social network, e il 9 aprono la serata a Orsolina28 con un’improvvisazione free style. La presenza della compagnia Wang – Ramirez e di Pockemon Crew, oltre alla Compagnie du Chaos, rientra nell’ambito de “La Francia in scena”.
Storia vera di una cura
Un evento doloroso che si trasforma in un’occasione di crescita, ribaltando le prospettive e favorendo nuovi incontri. È questo il nucleo del testo scritto e diretto da Gherardo Vitali Rosati che nasce da una storia vera. Protagonista Laura, una ricercatrice farmaceutica, dedita al suo lavoro, che all’improvviso scopre di avere una grave malattia. Inizierà così il classico turbine di visite, ospedali e operazioni, nel quale però riuscirà a ritrovare qualcosa che aveva perduto. Entreranno quindi in gioco i suoi due figli, entrambi trasferitisi in Francia: il ribelle Mathieu, che cerca da anni di pubblicare un romanzo, e Chiara, che ha seguito le orme materne e ora sta affrontando un difficile concorso per insegnare chimica.
“La Cura”, di Gherardo Vitali Rosati, con Elena Arvigo, Luca Tanganelli, Dalila Reas, Alberto Giusta illustrazioni Federica Rugnone, musiche originali Tommaso Tarani. Al 60° Festival dei 2Mondi di Spoleto, nella sezione La MaMa Spoleto Open, dal 14 al 16/7. coproduzione Istituto del Dramma Popolare con il Teatro delle Donne di Calenzano, dove sarà in scena a settembre al Festival Avamposti.