Nuove nomine di membri al Pontificio Consiglio per la cultura presieduto dal cardinal Ravasi. In linea con il pensiero “aperto” del porporato milanese e del suo incessante dialogo con persone di ogni convinzione, si situa la nomina di personalità dell’arte come consultori del Consiglio. Si tratta del musicista estone Arvo Part e dell’architetto spagnolo Santiago Calatrava. Personaggi dalle sfumature di fede diversificate, ma entrambi molto suggestionati dal lato spirituale dell’esistenza ed in particolare dall’espressione artistica, che non può non essere aperta alla dimensione dello spirito.

 

Queste nomine hanno una rilevanza storica non indifferente. Sembrano nella linea, iniziata da Paolo VI – che purtroppo ben pochi ricordano – di riallacciare i rapporti della chiesa con l’arte. Certo, s’è fatto un incontro di molti artisti con Benedetto XVI, ma ancora il cammino è lungo. Ravasi comunque appare determinato. Del resto la sua esperienza in proposito parla chiaro. Musicisti come Giulini e Riccardo Muti gli erano e sono amici, come lo erano del cardinal Martini (soprattutto Giulini) e forse il fatto che Muti abbia accettato, nel prossimo maggio, di dirigere un concerto in onore del papa con i complessi del Teatro dell’Opera romano, rientra nella coltivazione amicale che Ravasi persegue con delicata riservatezza.

 

Quanto ad Arvo Part, e alla sua musica così densa armonicamente e spiritualmente, non si può che pensare alla continuità della sua nomina con la linea di stima per la musica da parte dei papi, nei confronti di italiani come Goffredo Petrassi, amato da Paolo VI e Lorenzo Perosi, stimato da Pio XII.

 

Santiago Calatrava, poi, architetto immaginifico ed ardito, è forse uno degli artisti più rappresentativi della sensibilità contemporanea, e l’esser stato accolto tra i Consultori del Pontificio Consiglio allarga realmente la dimensione di apertura dell’organismo vaticano al mare largo della ricerca spirituale.