La Coppa America di nuovo in Usa
Mostri volanti rubano l'anima alla Coppa
Supertecnologica quanto surreale, si è conclusa a Valencia la 33a Coppa America di vela. Due meravigliosi mostri volanti, vele da aeroplano, computer per ogni manovra, investimenti da capogiro per una Coppa bruciata al vento di Valencia nello spazio di due solo brevi regate.
Ma la tecnologia non può tutto, e con zero ingaggi e pochissimo spazio per tattiche e strategie, addio pathos! Questo delirio velico ha inoltre escluso dalla partecipazione scafi di altre nazioni, togliendo alla Coppa America la sua anima più vera: quella lunga serie di regate mozzafiato tra barche sfidanti come il Moro o Luna Rossa che hanno avvicinato tanti a questa disciplina.
Per l’edizione del 2013 si parla già di regole eque e condivise, di selezioni ampie e di tornare a barche che tali siano, e non “deltaplani marini”. Speriamo che scafi non troppo dissimili facciano di nuovo emergere la bravura degli equipaggi. Intanto permetteteci di preferire in cuor nostro quelle regate veliche popolari e caotiche come la Barcolana – feste del mare oltre che agonismo puro – dove di pathos e di risate ce n’è d’avanzo per tutti.
Una cosa è sicura: il mare – che ha da sempre temprato uomini e scafi – non è nato per far divertire i miliardari per loro conto.