La città si rifà il trucco

In vista dell'Esposizione universale del 2015 comincia la ristrutturazione della città. Si parte dal "salotto": la Galleria Vittorio Emanuele.
Galleria Vittorio Emanuele

L’Expo è alla porte e Milano cerca di farsi bella e di mostrare il meglio di sé ai venti milioni di persone che, in base alle previsioni, la visiteranno durante le giornate della manifestazione. E quindi inizia a rifarsi il trucco e lo fa partendo dal salotto per eccellenza della città: la Galleria Vittorio Emanuele. Si partirà uniformando gli esterni (dehors) con vetrate e tende nello stesso stile e con lo stesso colore. Le tende, in particolare, saranno color sabbia, con strutture in ferro, vetro e colore: quello delle verande di metà ottocento della Mitteleuropa e del Nord Italia. Nuovi anche i cesti porta rifiuti, che saranno di due
tipi: in ferro micaceo color grigio per il centro storico e le vie dello shopping e, meno ricercati, in metallo verniciato, di colore verde scuro, diverso dal precedente anche per forma e capienza, per le altre strade cittadine.

Saranno rinnovati anche le edicole in piazza del Duomo e il chiosco dei fiori. Questo, almeno, è ciò che prevede il  progetto di riqualificazione della Galleria che è stato avviato. Ma l’opera principale sarà il restauro conservativo della pavimentazione. «L’opera – spiega l’assessore all’Arredo e Decoro urbano, Maurizio Cadeo – è già finanziata con due milioni di euro, la gara sarà a breve e i lavori dovrebbero cominciare entro febbraio. Serviranno 300 giornate, ma prevedendo un terzo turno di lavoro entro sei o sette mesi potremmo farcela. Il disagio sarà ridotto al minimo, i tecnici lavoreranno quadrante per quadrante».

 

Non ci sarà il riscaldamento, come invece ipotizzato in un primo tempo, con l’ipotesi della chiusura notturna della Galleria, con vetrate sui quattro bracci per evitare i bivacchi. «La novità – aggiunge Cadeo – è che c’è un abaco degli arredi, in cui abbiamo censito l’esistente e le nuove proposte, dai cestini alle panchine. Fa parte del nuovo Piano della qualità urbana approvato quest’anno, che servirà a indirizzare le scelte estetiche del pubblico e del privato. Abbiamo fissato modelli e stili e anche due colori: il grigio antracite e il verde scuro, come quello dei vecchi tram e delle vedovelle, anzi, non è escluso che i tram torneranno verdi». Il costo per la ristrutturazione dei dehors lo pagano gli esercenti, mentre il Comune gli abbuona una concessione di occupazione del suolo pubblico di quindici anni.

 

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