La città senza periferie
20 settembre ore 21, auditorium di Loppiano (gremitissimo): cattolico da sempre impegnato nel sociale («la mia fede mi porta ad impegnarmi in prima persona, ed è stato proprio per questo mio impegno pre-politico che gli amici di ideale hanno insistito perchè mi candidassi a sindaco»), Delrio risponde con naturalezza alle domande, senza evitare il proprio vissuto personale.
Racconta il difficile passaggio dall’ufficio di sindaco a Reggio Emilia («il mestiere più bello del mondo, perché hai a che fare direttamente con la gente e le situazioni di tutti i tipi») al ministero a Roma, senza più la «pressione della gente che rende viva la politica».
Narra fatti di vita di famiglia, con la moglie («non voleva che facessi il sindaco perché avrei tolto tempo alla famiglia») e i 9 figli, ai quali cerca di insegnare a prendere in mano la propria vita e le proprie responsabilità, lasciando anche che sbaglino. L’importante è “chiedere” ai giovani, essere esigenti con loro perché diano il massimo.
Il ministro ha sulle spalle una lunga e intensa giornata, iniziata con un impegnativo consiglio dei ministri, eppure non rinuncia a soffermarsi con attenzione e passione su ogni domanda.
Sollecitato dalle riflessioni dei due professori, Elena Granata ed Alberto Lopresti, Delrio esprime la sua forte concezione sul valore della comunità e in particolare della città: «l’Italia è così bella perché ha le sue piazze, dove le persone possono incontrarsi e celebrare i loro riti». La vera risorsa di una città, infatti, è il suo capitale umano, per cui non devono esserci “periferie”, più o meno degradate, né stranieri (“se non chi fa il male”).
Quando la diversità è un valore, allora la città diventa un’opportunità, un patrimonio di possibile fratellanza. Per cui è importante investire sulle persone, non sui centri commerciali: a volte basta una scuola per rigenerare un quartiere degradato.
Stranamente durante la serata non ci sono slogan né spot politici. Forse perché si parla di politica, quella vera, che tende al bene comune.
Durante il viaggio di ritorno a casa, a notte fonda, Delrio non manca di inviare un twitter: «Grazie Loppiano! ».