La Cina tra tradizione e modernità a MilanOltre

I debutti di teatro e danza della prima settimana di ottobre

La Cina tra tradizione e modernità a MilanOltre

MilanOltre Festival prosegue con Jue – Aware della compagnia cinese Beijing Modern Dance Company, creazione del 2004 considerata una delle migliori opere di danza moderna dalla Cina. Gao Yanjinzi, direttrice artistica e cofondatrice della compagnia, attinge nel suo lavoro alla formazione buddista e a quella della danza tradizionale cinese, dando vita ad un mondo contemplativo e armonioso. La semplicità degli elementi scenici mettono ancora più in evidenza la sua grande potenza. Il duetto, eseguito dalla coreografa insieme a sua madre, famosa danzatrice e coreografa della danza tradizionale cinese, esplora l’intricato rapporto tra tradizione e modernità, come eredità, sviluppo e scambio. Il ricordo della madre è danzato sul palco attraverso gli occhi e il cuore della figlia e reso in innumerevoli frammenti sulla sua vita, che diventano preziosi gioielli. “Jue – Aware”, di Gao Yanjinzi, Luo Lili, musica Liu Sola, luci Huang Zhigao, costumi Zhong Jiani, Beijing Modern Dance Company. A Milano, Teatro Elfo Puccini per il festival MilanOltre, il 5/10.

Francesco Scianna debutta nella regia teatrale

Attore principalmente cinematografico e televisivo, Francesco Scianna sceglie un classico del repertorio novecentesco per il suo debutto alla regia teatrale. Il dramma di Arthur Miller (Premio Pulitzer 1949), è un’amara parabola sulla spietatezza della società contemporanea, fondata sul profitto e sulla competizione, una denuncia dell’ipocrisia che sta alla base del “sogno americano”, il cui prezzo sono i fallimenti personali, i conflitti familiari e l’autodistruzione. «Morte di un commesso viaggiatore – spiega Scianna – ci immerge nella società delle apparenze, dove le personalità risultano come “prodotto” costruito dal soggetto. Vige il mito del sogno americano basato sul successo, in una società talvolta crudele e priva di ogni significato. Mi sembra che Miller ci suggerisca di interpretare la parabola del protagonista come un denso viaggio nel tentativo di scardinare bugie ed illusioni, sciogliere a qualsiasi costo i legami che imprigionano nella dimensione di genitore da un lato e in quella di figlio dall’altro. Ormai incapace di stare nella realtà, Willy – un eroe tragico di straordinaria efficacia, pieno di difetti, la cui fragilità non può che farcelo amare – non distingue più tra presente e passato, sogni e ricordi, tra quanto si agita nella sua testa e quanto nella vita vera. “Morte di un commesso viaggiatore”, di Arthur Miller, regia Francesco Scianna, traduzione Masolino D’Amico, musiche Marco Betta, scene Luca Mannino, luci Claudia Borgia, costumi Marta Fasulo; interpreti principali Francesco Biscione, Francesca Ciocchetti, Luciano Falletta, Bruno Di Chiara. Produzione Associazione Culturale 3Altrove, in collaborazione con Teatro Biondo Palermo. A Palermo, teatro Biondo, dal 2 al 4/10.

Iliade: studio per un assedio

Iliade è un contenitore di miti nel quale si intrecciano storie e destini di uomini, eroi e dei, dove il fato arbitra la contesa, disegnandone i tratti. Figure di partenza esplorate sono gli “aedi”, i cantori e poeti che tramandavano in forma orale miti e storie non ancora fissate dalla parola scritta. Gli spettatori assistono allo spettacolo condividendo con gli attori cibo e bevande. Spazio e tempo assumono un significato diverso e diventa possibile raccontare in modo non lineare gli eventi. Per questo le storie narrate non sono mai le stesse: pur restando fisso l’oggetto del racconto, cambia la prospettiva attraverso cui il mito viene osservato e tramandato. “Iliade: studio per un assedio”, uno spettacolo ideato e diretto da Riccardo Palmieri, con Angelo Argentina, Marco Massarotti, Daria Menichetti, Marianna Miozzo, Riccardo Palmieri, costumi Luca Degl’Antoni, trucco Valentina Fogliani, movimenti di scena Daria Menichetti. A Modena, Čajka Teatro d’Avanguardia Popolare, dal 4 al 7/10 “.

Il circo contemporaneo a Romaeuropa

Uno spettacolo selvaggiamente contemporaneo che combina la poesia delle immagini con la danza, la musica live ed esibizioni circensi. La lingua di questo circo di Tsirihaka Harrivel e Vimala Pons, è quella del music-hall e del varietà: uno spettacolo diviso in una serie di numeri (o ‘grandi’ numeri) che si configurano come un recital sul continuo mutamento del corpo e della nostra immaginazione: una storia di oggetti familiari, d’amore, d’infanzia, di disputa, di ossessione. I due performer sul palco inventano marce e canzoni, recitano, suonano e reagiscono allo svolgersi degli eventi tra contraddizioni e adrenalina, intimità e tensione. “Grande” di Tsirihaka Harrivel e Vimala Pons. A Roma, Auditorium Parco della Musica per Romaeuropa Festival e La Francia in Scena, il 3 e 4/10. 

La Lotta al Terrore

Lo spettacolo affronta le attualissime tematiche dell’intolleranza razziale, delle convinzioni religiose e sociali, delle paure che si hanno nei confronti dell’estraneo, dello straniero, del diverso, trasponendolo in una dimensione reale e allo stesso tempo irreale, in cui la drammaticità si tinge di comicità. Cosa succederebbe se un attentatore carico di esplosivo si asserragliasse dentro il supermercato di un piccolo paese della provincia italiana minacciando di farsi saltare in aria con più di trenta ostaggi? Il punto di osservazione è la sala riunioni di un Comune, dove un impiegato riceve la notizia dell’attacco terroristico in corso. Per un’ora, in completa unità di tempo e luogo, l’impiegato in questione, il Segretario comunale e il Vicesindaco elaborano numerose e a tratti improbabili strategie per rendersi utili. “La Lotta al Terrore”, di Lucia Franchi, Luca Ricci, regia Luca Ricci, con Simone Faloppa, Gabriele Paolocà, Gioia Salvatori. Produzione Capotrave / Kilowatt Festival. A Milano, Teatro Libero, dal 4 al 7/10.

Potenza e fragilità nella danza di Manfredi Perego

Vincitore del Premio Gd’A, Giovane Danza d’Autore dell’Emilia Romagna 2017, Manfredi Perego presenta la sua nuova creazione Labile Pangea, in cui insegue il bisogno di vivere il contrasto fra potenza e fragilità. La coreografia racchiude il suo più intimo significato nel bisogno di vivere questo contrasto. Potente come tutte le terre emerse assieme, come l’uomo nel momento in cui è attraversato dalla sensazione d’invincibilità che lo accompagna per alcuni istanti, fragile come l’illusione di poter tenere tutto saldamente unito, sconfitto dal tempo che scorre senza accorgersi di noi. Il rapporto fuori controllo tra questi due stati d’animo stride nell’inconscio. “Labile Pangea”, coreografia Manfredi Perego,
interpreti Lucas Delfino, Maxime Freixas, Chiara Montalbani,
musica Paolo Codognola,
luci Giovanni Garbo,
costumi Emanuele Serrecchia. Produzione TIR Danza/MP.ideograms. A Reggio Emilia, Teatro Cavallerizza, per il festival Aperto, il 5/10.

 

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons