La Chiesa non annunci sé stessa
Domenica scorsa, il papa all’Angelus in Piazza San Pietro ha fatto un’affermazione dirompente, una di quelle frasi che restano nella memoria perché lapidarie e profondamente evangeliche. Commentando il passaggio in cui Giovanni Battista indica Cristo come “agnello di Dio”, Bergoglio ha detto: «Guai, guai quando la Chiesa annuncia sé stessa; perde la bussola, non sa dove va! La Chiesa annuncia Cristo; non porta sé stessa, porta Cristo. Perché è lui e solo lui che salva il suo popolo dal peccato, lo libera e lo guida alla terra della vera libertà».
Un buon esame di coscienza al riguardo, credo che non vada fatto solo dai preti, ma da tutti coloro che fanno parte di quella organizzazione globalizzata che è la Chiesa. Anche di coloro che sono parte di “cordate ecclesiali”, come i cattolici che credono di potersi organizzare attorno a una critica sistematica al papa. Anche da coloro che pensano che il loro movimento sia il migliore, al limite l’unico, e che sia via privilegiata di salvezza. Anche da coloro che fanno della propria parrocchia l’unico luogo di aggregazione salvifica, mentre è solo un dettaglio. Anche da coloro che rifiutano l’idea che la salvezza possa arrivare anche fuori dalla Chiesa istituzionale. Sostanzialmente tutti noi cattolici (e forse anche altri cristiani) dobbiamo prendere sul serio queste parole del papa.