La Chiesa alla prova della pandemia

Da una crisi si esce o migliori o peggiori, continua a ripetere papa Francesco nei discorsi alle udienze del mercoledì. Che cosa possiamo imparare, dunque, dalla pandemia per la vita e la missione della Chiesa? È la domanda che si pone il n. 8 della rivista Ekklesía.

Per leggere i segni dei tempi che stiamo vivendo, il presente numero di Ekklesía ha rivolto l’attenzione in particolare ai carismi antichi e nuovi della Chiesa. P. Carmine Arice, superiore generale della Piccola Casa della Divina Provvidenza, racconta in che modo un’opera vasta come il Cottolengo ha affrontato le dure conseguenze del Covid-19. P. Fabio Ciardi degli Oblati di Maria Immacolata, riflette su nuovi scenari e nuove opportunità della missione oggi. La sintesi di un Webinar della Consulta nazionale della Aggregazioni laicali (Cnal) offre prospettive ed esperienze di Movimenti e Associazioni.

Ma la parola va anche a chi opera in ambito diocesano e parrocchiale. Il vescovo e teologo irlandese Brendan Leahy individua dieci cose che abbiamo imparato dalla pandemia per la pastorale. Sacerdoti e laici dell’Italia e della Slovacchia e un pastore luterano della Germania raccontano di nuove potenzialità per la vita delle comunità parrocchiali. A Curitiba in Brasile si è rafforzata una rete interparrocchiale, ecumenica ed interreligiosa al servizio dei migranti venezuelani.

Tutto ciò è sotteso da alcune riflessioni di fondo. Secondo il teologo Piero Coda occorrono nuove strutture mentali a livello mondo che convertano i progetti e gli stili di vita. L’urbanista Elena Granata si domanda come abiteremo le città di domani. La presidente del Movimento dei Focolari, Maria Voce, vede l’urgenza di andare verso un tempo nuovo: quello della fraternità universale.

Particolarmente significative le testimonianze di chi ha vissuto in prima persona la malattia. Egidio Canil ofm conv racconta come il tempo lungo passato in quarantena è stato occasione per «dilatare il cuore». Il vescovo di Caltagirone Calogero Peri da voce a quello che il virus ha gridato all’umanità.

Tra le firme giovani la riflessione di Conleth Burns sulla Settimana mondo unito 2020 Time of Covid-19=#Time for Peace e Nicholas Sbaffoni sugli inizi del percorso Young Community Builders.

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