La Carta di Milano 2013

Per celebrare il settimo anniversario del Forum delle religioni è stato presentato al sindaco Pisapia un documento elaborato dai rappresentanti delle cinque principali religioni: ebrei, cristiani, musulmani, induisti e buddhisti, per favorire la libertà religiosa
Le colonne di San Lorenzo a Milano

"Pace", "solidarietà" e "giustizia" sono stati i vocaboli più pronunciati nel pomeriggio di domenica scorsa a Milano al Teatro delle Colonne presso San Lorenzo, dove si sono ritrovati in tanti con il sindaco Pisapia e gli assessori Fanzago e Granelli, per ricordare l’ardito sogno di un pugno di rappresentanti religiosi presenti a Milano che sette anni fa hanno dato vita vita a un forum, un tavolo e un programma di incontro, di reciproca conoscenza e di proposta per un dialogo che avrebbe dovuto e potuto dare frutti anche alla città.

Per celebrare il settimo anniversario della nascita del Forum delle religioni è stata presentata al sindaco Pisapia la “Carta di Milano 2013”, elaborata dai rappresentanti delle cinque principali religioni: ebrei, cristiani, musulmani, induisti e buddhisti. Un lavoro fatto insieme per proporre alla società e alle sue istituzioni pubbliche un contributo all’elaborazione di criteri ispiratori e di prassi operative che favoriscano rapporti corretti e costruttivi tra gli organi politici e amministrativi della polis da una parte, e le comunità e associazioni religiose dall’altra, in vista delle iniziative per il XVII centenario dell’Editto di Costantino e Licinio del 313 d.C. a favore della libertà religiosa.

Scopo del Forum, coinvolgere la città e le sue istituzioni, e proporre all’attenzione di tutti alcune modalità di attuazione del fondamentale principio democratico della libertà religiosa, attraverso l’indispensabile dialogo fra le religioni e la feconda collaborazione con le istituzioni pubbliche. Con i dieci punti della "Carta di Milano 2013", il Forum si augura di poter contribuire a un utile confronto sia tra diverse componenti della società civile, di cui le comunità e le organizzazioni religiose sono parte, sia con le istituzioni che presiedono in modo democratico all’amministrazione e al governo della cosa pubblica.

È proprio la prospettiva di una società democratica ad esigere che tutte le sue componenti l’arricchiscano dei propri valori e, nello stesso tempo, non pretendano privilegi o prevaricazioni. In questa ottica le realtà religiose che aderiscono al Forum hanno proposto la "Carta di Milano 2013" nella consapevolezza che sia necessario vigilare, sia da parte loro sia da parte delle istituzioni pubbliche, perché la presenza delle religioni nella società sia umile e costruttiva, sempre a servizio della persona umana e del bene comune, nell’interesse pubblico dello Stato democratico inteso come “la casa di tutti”.

Spinti dall’amore per la città, i milanesi vogliono predisporre condizioni di vita e valori in cui tutti possano esprimersi e partecipare alla costruzione della Milano del futuro con un gesto innovativo come quello che fece Costantino 1700 anni fa, stabilendo la libertà religiosa sul territorio del suo impero. «Siamo una città plurale – ha detto monsignor Bottoni, responsabile del Servizio diocesano ecumenismo e dialogo –, non più in uno spazio monoreligioso, ma con la presenza di diverse religioni che si autolimitano per la presenza e il rapporto con le altre: non devono imporsi, ma dialogare tra loro e con le istituzioni. Le religioni sono parte della società civile e hanno valori che possono favorire la costruzione di una città che sia casa di tutti».

Quasi come slogan della serata è risuonata la frase di madre Teresa di Calcutta, che un giorno disse: «Amo tutte le religioni, ma sono innamorata della mia religione!».«La "Carta di Milano" – ha detto il sindaco – rafforza un mosaico che crescerà nella piena cittadinanza e arricchirà Milano: io sarò con voi, per camminare verso la libertà di professare la propria fede.

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