La campana di vetro

«Fatico a dare delle regole a mia figlia di due anni, mentre mio marito è convinto che l’educazione si impartisca fin dai piccoli». Giuseppe e Anna
Bambini

«Fatico a dare delle regole a mia figlia di due anni, mentre mio marito è convinto che l’educazione si impartisca fin dai piccoli».

Giuseppe e Anna

 

Occorre il coraggio di dare ai nostri figli, fin da piccoli, oltre all’affetto e alla comprensione, anche le regole. Poche, adeguate all’età, semplici, possono essere insegnate anche sotto forma di gioco e di confidenza, in accordo tra i due genitori. Nel primo anno di vita riguardano soprattutto l’orario e le modalità del mangiare e del dormire. Più avanti, appaiono i divieti indispensabili che salvaguardano l’incolumità del bambino o gli insegnano il rispetto per gli altri, a moderare i propri desideri, ad essere partecipe della vita familiare. Per essere efficaci, cioè per essere rispettate, le regole devono essere sempre animate dai valori in cui crediamo. Anche se difficile, è opportuno cercare di trasmettere le motivazioni di certi comportamenti, in maniera adatta all’età e al contesto, fortificando l’intesa genitori-figli per la quale occorre tempo per conoscersi, condividere, riflettere.

 

Accanto alle necessarie e sane approvazioni che incoraggiano l’autostima del bambino, sono dunque necessari anche i no. Dare al bambino fin da piccolo riferimenti sicuri, che contemplano anche il limite, lo aiuta nel suo quotidiano apprendimento delle scelte da fare e nel tollerare pian piano le frustrazioni, facilitando il futuro integrarsi nel gruppo e nella società. Al contrario l’atteggiamento di assecondarlo in tutto, non fargli mancare nulla, compresi qualche rischio e difficoltà, limita la sua capacità di agire fuori dalla campana di vetro, privandolo della necessaria palestra per affrontare la vita, col rischio di consegnarlo a un latente senso d’inferiorità.

spaziofamiglia@cittanuova.it

 

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons