La calda estate dei Negramaro

La loro Parlami d’amore è uno dei tormentoni dell’estate. Il loro tour, tuttora in corso, è uno dei eventi live di maggior successo, a Tarvisio come a Taormina. L’album La finestra (Sugar) è uno dei pochi che riesce a galleggiare sui mercati senza rischiare di far la fine del Titanic. Sono in sei, ed arrivano dal Salento. Un gruppo venuto su dal basso, maturato senza fretta come le uve succose della loro terra, dalle quali la band ha preso il nome. Ma il successo è arrivato in fretta; al punto che oggi Negramaro è una delle griffe più in voga del made in Italy: non solo in campo enologico, ma anche poprockettaro. Attivi dalla fine dello scorso decennio, Giuliano Sangiorgi e soci si sono formati in quel di Copertino, e come il loro santo concittadino, han cominciato presto a volare. Nel 2002 quella gran volpe della Caselli ne intuisce il potenziale e li lancia sulla ribalta nazionale: nel 2005 sbarcano a Sanremo, e da lì non c’è più stato verso di fermarli. Vincono il Festivalbar come migliore rivelazione dell’anno, il prestigioso Mtv Award come the best italian act, e il loro album Mentre tutto scorre risulta uno dei più venduti dell’anno. Ma era solo l’inizio, o meglio, una svolta decisiva che già preludeva ad avventure più grandi. Basti dire che questo loro terzo lavoro discografico è stato registrato a San Francisco e masterizzato a New York: sotto la guida di un maestro come Corrado Rustici, e impreziosito da ospiti del calibro del Coro di Santa Cecilia e di Jovanotti. La formula dei Negramaro fonde aromi antichi e tipicamente mediterranei con l’elettronica: pochi fronzoli e molta sostanza, in un continuo alternarsi di ruvidità e morbidezza, di istintività e cura del dettaglio formale. Testi semplici, diretti, più emotivi che narrativi: Stringi forte al petto/ quell’attimo che non c’è/ Se ti porti dietro il mondo/ porta dietro pure me/ E non mi resta che allacciare un paio d’ali alla mia testa/ e lasciare i dubbi tutti alla finestra. Oggi vivono e creano tutti insieme, in un casolare alle porte di Parma; non hanno dimenticato le loro radici, ma non amano venir etichettati come un gruppo del sud. Sfuggono gli stereotipi e i cliché: Ci sentiamo a casa ovunque, anche se avvertiamo sempre il bisogno di tornare dove siamo cresciuti. E sbaglia chi pensa che il successo ci abbia cambiato la testa: ci è successo di incontrare vecchi amici salentini stupiti che li abbracciassimo come abbiamo sempre fatto. Negramaro doc: profumato e corposo, dall’inconfondibile retrogusto amarognolo; da non perdere la vendemmia 2007. CD Novità Lenine Lenine (Edel) Questo notevole chitarrista e cantautore brasiliano è una star assoluta in patria, ma qui da noi è ancora pressoché sconosciuto. L’occasione per scoprirlo è questo album antologico (cui è allegato un bel dvd registrato dal vivo a San Paolo per MTV). Già al servizio di stelle come Dionne Warwick, Sergio Mendes, e Gilberto Gil, il Nostro alterna il bossanova a ritmiche tribaliste, il soul all’hip- hop. Cuore caldo, testa fredda, e tocco sapiente. Roy Paci e Aretuska Suono Global (V2) Il trombettista siciliano è sempre più il Manu Chao de noartri (in questo caso, il termine è tutt’altro che dispregiativo). Il titolo di questo suo spumeggiante quarto album la dice lunga: una patchanka noglobal di sonorità mediterranee e latinoamericane, segnata da una continua commistione di ritmi, atmosfere, idiomi. Travolgente e festaiolo nell’impatto, epperò non esente qua e là di pungenti richiami al sociale. Oltre allo stesso Manu e a Caparezza, tra gli ospiti anche membri dei Bandabardò, dei Negrita, e dei Sud Sound System.

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