La caccia ai contribuenti onesti
È stata aperta la caccia, stavolta, ai contribuenti virtuosi. L’ha annunciata il direttore generale dell'Agenzia delle entrate, Attilio Befera, che, illustrando le linee guida del fisco del futuro, ha sottolineato che «oltre a contrastare i comportamenti scorretti sotto il profilo fiscale, occorrerebbe dare ai contribuenti onesti non tanto un “premio”, quanto il riconoscimento che meritano per la loro onestà». Un cambiamento epocale di prospettiva: dalla ricerca dei disonesti da individuare e sanzionare, si passa alla ricerca degli onesti, per gratificarli.
Nel 2007, l’allora ministro dell'Economia Padoa-Schioppa scandalizzò tutti affermando: «Dovremmo avere il coraggio di dire che le tasse sono una cosa bellissima e civilissima, un modo di contribuire a beni indispensabili come la salute, la sicurezza, l'istruzione e l'ambiente». Pagare le tasse fa male alle tasche, ma migliora la vita a tutti: senza gettito fiscale, diventa impossibile fornire servizi ai cittadini. Gli evasori causano un danno anche a sé stessi.
Uno degli errori che può commettere un insegnante è quello di sottolineare i risultati negativi di un proprio alunno, enfatizzandoli, e non lodare quasi mai quelli positivi. In un processo educativo, la teoria del condizionamento classico afferma invece che il “rinforzo positivo” (la lode, il premio) a parità di tempo si rivela più valido ed attivo del “rinforzo negativo” (il rimprovero, la sanzione).
Lo stesso Befera aveva lanciato l’idea di un “bollino blu” da esporre sulle vetrine dei negozi per attestare l'onestà degli esercenti. Adesso va oltre, annunciando il nuovo regime premiale per gli studi di settore, introdotto con il “Salva Italia”: i contribuenti che dichiarano ricavi o compensi in misura uguale o superiore alle stime degli studi di settore, che risultano coerenti agli indicatori previsti dai relativi decreti di approvazione degli studi e sono in regola con gli obblighi di comunicazione, sono preclusi da accertamenti analitico-presuntivi.
Ma il fisco premia solo le categorie di contribuenti destinatarie degli studi di settore? Ci sono altre categorie, come quella dei lavoratori dipendenti, in servizio o in pensione. Costituiscono da sempre, per l’Erario, un zoccolo duro, una riserva di caccia sicura. Tutti onesti e virtuosi? Probabilmente no. Esistono sacche di doppio-triplo lavoro, il fenomeno del lavoro sommerso e in nero. Anche fra queste categorie andrebbe aperta la caccia agli onesti. Per premiarli. Non avendo la vetrina di un esercizio commerciale su cui esporlo, il bollino blu riservato ai contribuenti onesti si dovrebbe affiggere sulla propria fronte. E camminare a testa alta.