La brezza della genialità

Gestire mediocri soldatini è più facile che dirigere imprevisti artisti. Ma che tristezza...
Soldatini

Si può partire da qualunque campo. Dalla ricerca scientifica, se si vuole. Ma temo che, soprattutto in Italia e nell’Europa occidentale, s’arriverebbe alle stesse conclusioni partendo dal campo industriale, politico, letterario, sportivo o da quello delle associazioni sociali e religiose: la desolante mediocrità del management odierno. Le posizioni direttive, quasi ovunque, sono ricoperte da devoti burocrati con rare idee e minima inventiva, incapaci di comunicare l’audacia della visione; perché una visione non sanno neppure cosa sia.

 

Come mai ci troviamo in questa situazione? Il dopoguerra aveva forgiato una generazione di uomini e donne animati da ideali. Non erano certo persone moralmente e caratterialmente migliori degli attuali dirigenti. Ma avevano visione, forza di carattere. Poi, nel giro di pochi anni, forse perché gestire soldatini è più facile che dirigere artisti, non hanno creato una classe dirigente in grado di sostituirli. Hanno invece difeso il proprio potere, premiando la fedeltà a scapito della genialità, creando così dietro di loro il vuoto: un esercito di fedeli sì, ma mediocri.

Che ora sono al comando. Per la tristezza collettiva, anche se molti nemmeno se ne accorgono; anzi sono felici. Ho vissuto diversi anni negli Usa, molti di più in Europa. Non canto le glorie dell’America (ne conosco bene i lati oscuri!), né intendo generalizzare. Ma lì ho visto spesso capi che, se capivano che nel loro gruppo c’era un tipo geniale, investivano su di lei o lui… Poi si sarebbe visto: se erano rose sarebbero fiorite e i vantaggi sarebbero stati di tutti. Qui invece ho visto spesso persone geniali messe da parte perché potevano creare scompiglio, dare fastidio. A loro venivano preferiti i mediocri che garantivano una certa dose di fedeltà. Certo, la genialità è materia difficile. Dai geni sono nate le più sublimi innovazioni e le più pericolose eresie. Ma cosa è la vita senza la brezza della genialità? Si può veramente fare a meno di essa? Tocca riscoprirla, andarla a scovare là dove ancora respira, se vogliamo avere un futuro più luminoso.

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