La bottiglia del latte
Questa storia è ispirata ad un fatto piccolo e grande nello stesso tempo, accaduto a Trento tanti anni fa. Puoi leggerla o ascoltarla, se qualcuno la leggerà per te. Protagonista è Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei focolari, che all’epoca aveva 23 anni. Potresti andare a prendere il latte?. Chiara ascolta la mamma che chiede quel favore alle sue sorelline. Fa freddo, mammina…. Sono stanca! rispondono. Chiara pensa: non mi chiede di andare perché sto studiando… però anche la mamma è affaticata. Mamma, vado io, dov’è la bottiglia? chiede Chiara. Hai già finito di studiare oggi?. No, ma non ti preoccupare, ci vado volentieri. Dopo finirò i miei compiti!. Scende nella strada. Il freddo avvolge la bambina, con la bottiglia per il latte fra le braccia. La strada non è breve e bisogna sbrigarsi. Chiara si raccoglie stretta stretta, per non sentire il freddo gelare le spalle e riposa la mente dopo tanto studio. Guarda la strada e osserva i monti lontani: è la località chiamata Madonna Bianca. È lì che si ferma un momento: anche l’inverno è bello a Trento, e quell’angolo della città lei lo conosce bene. Il freddo non bussa più al suo cappottino. Chiara sente una gioia bella nel cuore, come quando un amico ti sorride, come quando la mamma ti abbraccia e forse anche di più. Lei sente il cielo vicino e alza gli occhi verso la volta blu. Datti tutta a me!. Una voce nel cuore le ripete la frase più volte. Datti tutta a me. Datti tutta a me. Cosa vorrà dire? Timore? Sorpresa? Gioia? Qualcuno si è fatto uno, vicino a lei, alla sua fretta di tornare a casa, ai suoi sogni, ai suoi studi di tutti i giorni, alla stanchezza: costa fatica uscire al freddo, anche se è per fare un piacere alla mamma. Chiara intuisce: è Gesù che le sussurra al cuore un invito speciale. Mentre rientra a casa, stringe la bottiglia che si è fatta riempire di buon latte e stringe anche il suo cuore, con quel tesoro di frase: Datti tutta a me. Ci hai messo tanto tempo, cominciavo a preoccuparmi! dice la mamma. Poi la guarda e le vede il sorriso negli occhi, forse più luminoso del solito; allora si tranquillizza. Oh, mi sono fermata alla Madonna Bianca: il cielo era proprio bello oggi, mamma!. Senza quell’atto d’amore verso la sua famiglia, Chiara non avrebbe sentito quel primo annuncio della chiamata di Gesù. Gesù per lei aveva un grande disegno: sarebbe diventata la mamma spirituale di tanti giovani, uomini e donne nel mondo intero, per accompagnarli a lui, a sperimentare la gioia di essere uniti nel suo amore. Anche tu provi una gioia grande, quando fai un gesto d’amore? O hai una preoccupazione? Racconta! Chiara ora ti può ascoltare sempre.