La Bosnia tra tragedia e solidarietà

Dopo l'alluvione che ha sommerso parte del Paese, si fa la conta dei danni e si prova a ripartire. Servono ancora generi di prima necessità, ma gli aiuti per fortuna non mancano
La Bosnia-Erzegovina copita da una terribile alluvione

Dopo le alluvioni dei giorni precedenti, il 20 maggio in Bosnia ed Erzegovina è stato dichiarato un giorno di lutto. È molto difficile descrivere quanto è accaduto, spiegare quanto vissuto da coloro che vivevano e vivono ancora nelle zone sommerse dall'acqua. Lo shock e la paura sono stati grandi e si sono diffusi in tutto il Paese, lasciando la popolazione ancora incredula.

In questi giorni, il sole ha riportato un po' di serenità nelle aree ancora sommerse, sperando che il bel tempo durerà e che l'acqua si ritirerà… Per provare ad immaginare quanto è accaduto, basti sapere che gli esperti stimano che la superficie attuale dell'acqua che ricopre la Bosnia-Erzegovina è approssimativamente pari alla superficie del Kuwait (17.818m2) o di Israele (20.770m2).

Anche se la situazione è davvero difficile, mai la Bosnia-Erzegovina è stata oggetto di una così grande ondata di solidarietà come in questi giorni. C'è in tutti il bisogno e il desiderio di essere coinvolti nei salvataggi, nella raccolta di aiuti… L'acqua ha cancellato i confini tra i vari cantoni, ma anche quelli invisibili tra le persone. Quest'ondata di solidarietà dà coraggio, forza e fiducia a tutte le persone colpite da questa calamità e sono soprattutto i giovani a farsi promotori delle principali attività di solidarietà. Incoraggia anche l'unità costruita tra le persone in tutte le parti del Paese. Tutti aiutano tutti, indipendentemente dalla propria appartenenza etnica o religiosa. Tutti fanno volontariato! Tutti partecipano costantemente alle azioni di raccolta degli aiuti! Siamo tutti in piedi! Da Sarajevo costantemente partono camion con acqua, cibo, vestiti destinati alle aree che si trovano in condizioni più critiche… e non manca chi si mobilita con auto private. Tutti aiutano come possono e come sanno.

Al momento, è necessario continuare a lavorare tutti per ripulire le aree inondate dai cadaveri e dalle carcasse degli animali morti, anche per scongiurare possibili epidemie. Ma c'è anche bisogno di aiuti concreti, come cibo in scatola, vestiti, coperte, pannolini per bambini, alimenti per l'infanzia, pannoloni per adulti, farmaci, detersivi per la pulizia e la disinfezione, pale, stivali di gomma, sacchi per la sabbia…

Nonostante lo stato di emergenza, le storie di solidarietà continuano a moltiplicarsi, come quella delle persone di Bihać arrivate a Doboj con le barche, che hanno salvato tante persone portando loro cibo e acqua, o quella dei volontari di Konjic che sono andati a salvare le persone a Maglaj e 70 lavoratori della società per la produzione di carta Natron che erano rimasti intrappolati. Ancora, c'è la storia di una ragazza di Foča che fa alpinismo ed è infermiera e che a Doboj ha messo in salvo molte persone, portando farmaci anche nelle aree più difficili da raggiungere, e c'è la storia di un signore anziano che ha soccorso chi poteva portando ciò che aveva: un litro di latte, un pacco di riso e un pacco di farina.

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