La bomba è caduta dove avrei dovuto camminare

Bouchra e la sua passione per i bambini che sono nel bisogno. Piccoli episodi, grandi eroismi. Il racconto della donna di Aleppo così come l’abbiamo raccolta
Siria bombardamenti

È difficile descrivere quello che sento, un sentimento che definirei addirittura soprannaturale. Tocco la presenza di Gesù con me ogni giorno con le sue meraviglie attraverso il mio “sì” ai miei bambini e ai loro famigliari. Mi occupo da 23 anni di bambini poveri, cristiani e musulmani non c’è differenza, in particolare del loro vestiario, della loro formazione e del loro svago. In questo periodo duro e difficile Dio mi ha donato per così dire di raccogliere i frutti di tutti questi anni vissuti con loro, attraverso la luce, la forza e la speranza che non mi lasciano mai. Ecco qualche episodio di questa mia avventura…

Da tanto tempo abita vicino a me una donna con i suoi due figli (separata dal marito). Il nostro rapporto era limitato ad un semplice saluto. Un giorno l’ho fermata e appena le ho chiesto della sua salute ha cominciato a piangere, perché hanno licenziato sia lei che sua figlia: non poteva più pagare la rata dell’università (5.000 L.S, pari a 70$). Le ho promesso di parlare con padre Abdallah per aiutarla, ma non ho fatto in tempo a farlo: ho ricevuto una chiamata da una signora che mi offriva proprio 5.000 L.S per i poveri! Ho poi potuto accordarmi con padre Abdallah per assicurare loro un cesto di alimenti ogni mese e altre cose necessarie.

Ancora. Nella scorsa Pasqua mi trovavo con un’amica che con me si occupa dei bambini. Il Venerdì santo, quando siamo uscite dalla funzione, mi ha detto che era molto difficile in questa situazione ricevere degli aiuti per i bambini. Le ho risposto che io non perdevo la speranza. Nella stessa notte, sul tardi, una persona mi ha chiamato dall’estero per farmi sapere che aveva mandato dei soldi per il vestiario dei bambini per la festa…

In un’altra occasione, un’amica, vedendomi stanca, mi ha accompagnato a bere un caffè in un ristorante. Appena mi sono seduta è entrato un signore che lavora lì come responsabile e mi ha detto a bruciapelo: «Ho sentito che tu aiuti dei bambini. Ce ne sono due di 6 e 10 anni che hanno bisogno di vestiti». Appena uscita dal ristorante, sono passata dal responsabile dell’associazione per tranquillizzarlo riguardo a certi bambini. Da lui c’era un signore che mi ha comunicato di avere dei vestiti nuovi per bambini di 6 e 10 anni e mi chiedeva se ne avessi bisogno! Li ho presi e sono tornata dal signore del ristorante che era molto sorpreso e contento…

Infine, due mesi fa nella mia zona piovevano spari e bombardamenti dappertutto. Mi ha chiamato Rula, mamma di tre bambini, lamentandosi addolorata perché da due giorni non aveva latte per il suo bambino di un anno… Ho deciso di andare a trovarla nonostante il pericolo; ci siamo incontrate sotto i bombardamenti e gli spari e quando la salutavo per lasciarla mi ha richiamato un’altra volta. Sono tornata da lei e questo semplice gesto mi ha salvata da una bomba che è caduta proprio dove avrei dovuto camminare…

Ci sono poi tante esperienze con alcune famiglie musulmane che non smettono di dirmi: «Noi ti invidiamo per la tua fede e la tua gioia, signora Boushra». Una volta un musulmano mi ha detto: «Chi fa ridere un bambino orfano, saranno contenti di lui i profeti dal Cielo». E c’è da considerare che il principale sostenitore della nostra associazione da 20 anni è proprio un amico musulmano.

Bouchra – Aleppo

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons