La birra e la provetta

“Pint of science” è una manifestazione che dal 2012 riunisce scienziati e appassionati di scienze per parlare delle ultime scoperte, non in un laboratorio, ma nei bar di mezza Europa

Lo chiamo Pint of science festival ed è ormai una manifestazione, con una piccola storia de sei anni, che anno dopo anno guadagna più simpatizzanti. Fu nel 2012 quando due ricercatori dell’Imperial College di Londra, Michael Motskin e Praveen Paul, ebbero l’idea di rendere la vita più facile ai malati, affetti da diverse patologie, di poter conoscere da vicino chi si occupa di studiare il loro caso. Nacque così il progetto “Incontra i ricercatori”, invitando chi volesse andare nei loro laboratori. Il salto ai bar, dove ora si svolgono questi incontri, avvenne più tardi.

Pint of science potrebbe essere qualificato come degli spazi divulgativi per arrivare con le ultime scoperte scientifiche a un pubblico il più ampio possibile. Vale a dire: se la montagna non va da Maometto… Ecco perché dal 2013 viene celebrato nei bar, durante tre giorni nel mese di maggio, dal 14 al 16, e ogni anno si aggiungono più locali e più scienziati e ricercatori. Questa volta in 272 città di tutto il mondo (20 solo in Italia).

Il più delle volte la serata si svolge con colloqui interattivi di breve durata, tra quindici e venti minuti, ma può capitare anche di assistere a un esperimento o toccare con mano il materiale che usano i ricercatori. E poi, tra una birra e l’altra, domanda dopo domanda, si approfondiscono gli argomenti. Gli organizzatori, poi, cercano di far entrare tra i volontari che portano avanti le serate sia studenti dottorandi sia scienziati ormai consolidati. E, secondo il sito web internazionale dell’evento (https://pintofscience.com), circa 100 mila persone hanno partecipato all’edizione di quest’anno.

Quasi 300 speaker in 66 diversi bar nelle 20 città italiane hanno proposto differenti aree tematiche: Beautiful Mind (neuroscienze, psicologia e psichiatria), Atoms to Galaxies (chimica, fisica e astronomia), Our Body (biologia umana), Planet Earth (scienze della terra, evoluzione e zoologia), Tech Me Out (tecnologia) e Social Sciences (legge, storia e scienze politiche). All’evento hanno dato il loro contributo l’Istituto nazionale di fisica nucleare, l’Istituto nazionale di astrofisica, l’Associazione italiana sclerosi multipla e l’Istituto Pasteur Italia. Ilaria Zanardi, responsabile del Pint of science italiano, ha spiegato che l’attrazione di questa manifestazione sta «nel mettere attorno a un tavolo un pubblico di semplici appassionati ai quali, ogni sera, un ricercatore diverso presenta un tema di attualità nel campo delle scienze». Il tutto accompagnato da una buona birra.

 

 

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