La biografia di Chiara Lubich a Milano
A fianco dell'autore Armando Torno, uno storico, un pedagogo, una psicologa ed un giornalista per indagare una figura poliedrica che ha segnato la storia del XX secolo
La sera del 19 ottobre l’Auditorium San Fedele in pieno centro di Milano è gremito.
Un folto pubblico eterogeneo di giovani e meno giovani, personalità politiche e della cultura milanese hanno raccolto l’invito a partecipare alla presentazione del libro edito da Città Nuova editrice: Portarti il mondo tra le braccia. Biografia di Chiara Lubich di Armando Torno.
Alla tavola rotonda partecipa anche l’autore, il giornalista Armando Torno (editorialista del Corriere della Sera), che sarà l’ultimo a intervenire dopo il professor Paolo Siniscalco (storico), il professor Roberto Zappalà (pedagogo) e la psicologa Laura Contardi. A moderare Michele Zanzucchi, direttore della rivista Città Nuova che presenta «Chiara Lubich, figura poliedrica, che ha attraversato la storia dandole un senso».
In un clima di grande e attento ascolto gli intervenuti vengono a conoscenza, grazie alla testimonianza del professor Siniscalco delle fasi preparatorie della biografia. Dirà Torno che la proposta di scrivere la biografia della Lubich, che non ha mai conosciuto di persona, gli è sembrata a tradimento, ma si è subito incuriosito della richiesta. E’ stato quindi inserito in un gruppo di persone dove ognuno aveva una competenza specifica della vita di Chiara e ciascuno gli ha chiesto se poteva mettersi al lavoro con loro. Un impresa affascinante e faticosa nello stesso tempo. Un’impresa comunitaria.
Ma giacché, secondo l’autore, «fare un libro è un servizio», si mette al lavoro: visita anche i luoghi in cui Chiara è cresciuta, si è formata e ha lavorato a Trento; incontra i parenti e i conoscenti della Lubich, anche quelli che poi non hanno aderito al Movimento dei Focolari; vuole vederne la biblioteca personale; ascolta le prime e i primi compagni.
«Scrivere la biografia di Chiara Lubich, – dice Torno -, ha svelato tante cose innanzitutto a me» e ci tiene a spiegarle anche al pubblico.
«La Lubich vede Gesù come Sposo; la scelta di sposarsi a Cristo in Chiara denuncia una comprensione completa del momento storico, scegliendo i valori che restano: quelli del cristianesimo – continua Torno – . Chiara sposa di Cristo, lo fa e lo ridice attaccandosi a questi valori vedendo la realizzazione di un mondo diverso. Quindi la Lubich prima sposa Cristo, poi lo rivive nella comunità di Trento e da lì in tante comunità in tutto il mondo. Una donna nella Chiesa preconciliare, che anticipa il Concilio Vaticano II nella sostanza».
E poi viene il capitolo delle notti, quei momenti spirituali vissuti dai mistici in cui Dio viene percepito distante. Chiara secondo la testimonianza di Eli Folonari (non presente per una indisposizione alla presentazione milanese) – collaboratrice della Lubich per più di cinquant’anni – avvertiva di non sentire più qualcosa. «La notte oscura, – dice Torno -, avvicina la persona che la percorre alla luce che sia al di là della stessa notte oscura: Chiara trasforma il dubbio. La notte oscura avvicina la persona che la percorre alla luce che sia al di là della notte oscura».
La biografia di Chiara Lubich uscita “dall’uffizio della penna” di Torno appare quasi un miracolo di 183 pagine. Alla fine della presentazione numerosi i partecipanti che hanno fatto la fila per salutare e far vergare una o più copie del libro all’Autore che pazientemente ha ascoltato ciascuno e ne ha accolto le istanze. Nel cuore di tanti il desiderio di leggere o rileggere alla luce di quanto ascoltato Portarti il mondo tra le braccia: il desiderio ultimo di Chiara.