La bilancia, giudice implacabile?

Impariamo a soppesare i giudizi sul nostro corpo e su quello degli altri. Il nuovo numero di Teens in uscita a luglio avrà come tema centrale l'alimentazione e il cibo oggi, con interviste a esperti e campioni dello sport. Di seguito uno degli articoli che potrete trovare sfogliando la rivista.

Nella vita di tutti noi, a prescindere dal sesso e dall’età, si evidenzia un aspetto che in alcuni casi può essere fonte di grande sicurezza e vanto, ma in altri può essere motivo di profonda insicurezza e, a volte, perfino di sofferenza: la nostra corporatura. La costituzione fisica di una persona dipende in parte da caratteri genetici ed ereditari, in parte dalle sue abitudini alimentari e sportive. Per quanto riguarda le opinioni sulla costituzione fisica delle persone, sembra che la società attuale stia facendo più passi indietro che in avanti. Nella realtà di tutti i giorni ed in particolare sui social network viene mostrato un ben preciso stereotipo di corporatura maschile e femminile che soprattutto i giovani tendono a considerare come l’unico effettivamente corretto ed al quale conformarsi obbligatoriamente.

Copertina di Teens luglio-agosto

I giornali e le televisioni ci inondano di fisici maschili scultorei, spesso costruiti in palestra, a volte con l’uso di sostanze proibite, di donne dalle dimensioni perfette con labbra carnose, e così siamo obbligati a pensare che prendendo qualche chilo scivoleremmo nella categoria dei “reietti”. Le persone con qualche chilo di troppo vengono costantemente ‘bombardate’ da messaggi discriminatori provenienti da familiari, amici, social network e dai media, che all’apparenza appaiono innocenti, ma in realtà erodono l’autostima della persona che li riceve; pertanto, con il passare del tempo, essa proverà sempre più un pericoloso senso di inadeguatezza.

La paura irrazionale del grasso, che può diventare avversione, viene indicata col termine “fatphobia”. Avere qualche chilo di troppo rispetto a questi canoni estetici così rigidi e inflessibili viene visto dalla società come un fattore estremamente negativo, spregevole, fonte di discriminazione e di disprezzo, e può portare la persona in sovrappeso ad autoescludersi dalla vita sociale. Un esempio del tentativo di fuga dai giudizi del prossimo consiste nell’indossare indumenti oversized, cioè sovradimensionati. Le persone spesso indossano abiti più ampi anche di due o tre taglie per nascondere il loro corpo del quale si sentono insicure. A volte questi abiti sono anche di qualità scadente e di poco prezzo, poiché la persona giudica di non essere degna di poter spendere una cifra cospicua per un abito destinato a fare una brutta figura: scatta così un meccanismo di autopunizione. Tutto questo comporta il rischio di incorrere in disturbi dell’alimentazione, come l’anoressia e la bulimia che, se non trattati correttamente, possono condurre alla morte.

Oggi molte persone si conformano al Body positive movement, fondato dalle americane Connie Sobczak ed Elizabeth Scott negli anni ’90, per promuovere l’accettazione di tutti gli aspetti fisici e sensibilizzare in merito ai disturbi del comportamento alimentare, di cui anche la sorella di Sobczak era morta. Negli anni seguenti si affermerà che tutti i corpi sono validi e degni di rispetto, a prescindere dagli standard di bellezza. Personalmente credo sia necessario mostrare maggior gentilezza ed empatia, infatti, anche un complimento, un sorriso, o un semplice “come stai?” possono migliorare la giornata di una persona.

In proposito, anche la cantante Ariana Grande ha pubblicato su TikTok un video in cui, per rispondere ai numerosi commenti sul suo fisico, ha affermato: «Penso che dovremmo essere più gentili e sentirci meno a nostro agio commentando il corpo delle altre persone. Non importa se si pensa di dire qualcosa di carino: ci sono altri modi per complimentarsi con qualcuno, o per ignorare qualcosa che non ci piace. Vorrei anche dire che ci sono molti tipi di bellezza e tanti modi per apparire belli e in salute. Spesso non sappiamo cosa una persona stia attraversando, quindi siate gentili con gli altri e con voi stessi. Infine, vorrei trasmettervi un po’ di affetto, dicendovi che siete belli, che non importa cosa stiate passando, non importa il vostro peso, o qualsiasi altra cosa, penso solo che siate belli».

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