La (bella e tragica) storia di Giulio e Sara
«Ai professionisti della stampa chiedo di raccontare la storia di Giulio e Sara…». A lanciare la richiesta, dalla sua bacheca Facebook, è Marilena Natale. Giornalista, vive ad Aversa, in quella parte del territorio della Campania denominato Terra dei fuochi: in queste terre hanno seppellito rifiuti di ogni tipo. E per mesi da queste parti ogni giorno sono stati appiccati roghi a cumuli di spazzatura "da far sparire" perché troppo pericolosa per essere smaltita normalmente. Qui la gente respira veleno. Qui ci si ammala e si muore, ad ogni età. Come è accaduto a Giulio e Sara.
«Oggi – scrive Marilena Natale – vi voglio raccontare la storia di un innocente amore tra due bambini: Giulio e Sara. Due angeli allegri, sorridenti e vivaci che non si sono incontrati in un parco giochi, ma in un corsia del reparto oncologico. Malgrado il mostro, i due bambini non hanno mai smesso di sorridere anche quando i loro capelli cadevano e i loro corpi si trasformavano per via delle chemioterapie».
Sono trascorsi giorni, settimane, mesi e nonostante l'immenso dolore che provavano, i due bambini hanno rafforzato sempre di più il loro legame. «Fino a quando – continua Marilena -, un giorno, Giulio ha regalato a Saretta un anello promettendole che, da grandi, sarebbero stati felici insieme, lontano dai letti di ospedale, dai martiri e dalle torture che stavano subendo. Ma mentre il loro amore cresceva, anche il mostro si ingigantiva. Due giorni fa ha portato via Giulio, oggi si è portato via Sara. Mi piace pensare che ora Sara e Giulio sono felici insieme in Paradiso».
Ma se la storia di Giulio e Sara fa commuovere, non deve far dimenticare le responsabilità del disastro ambientale compiuto in Campania e la necessità sempre più urgente di una bonifica seria ed efficace.
Il messaggio di Marilena è stato rilanciato da don Maurizio Patriciello, sacerdote in prima fila nel denunciare i reati ambientali commessi in Campania, che ha scritto: «Sara, Giulio, da oggi niente più chemioterapia. Correte, giocate, divertitevi. Fate ridere gli angeli in cielo. E a noi che rimaniamo quaggiù otteneteci dal Signore la forza, il coraggio, l’onestà per continuare a combattere per la nostra terra, per la nostra gente».