L’8 marzo di Cinzia

«Lo festeggio quotidianamente dentro una gratuità che mi spinge a uno sguardo di cura, di bontà, verso ogni persona che incontro. Chiedo a Maria di aiutarmi a essere donna della gioia, dell’accoglienza, del dono»
Dono - gratuità

Le donne dell’8 marzo sono tutte le creature femminili, le nonne, le mamme, le figlie, le nipoti. Tutte hanno una loro storia, tutte hanno un passato da raccontare, un futuro da vivere. Un oggi in cui starci.  L’8 marzo di Cinzia è alla scuola materna “Causa Pia d’Adda” di Segrate, immediata periferia di Milano. Un insieme moderno ed elegante di aule allegre, dai colori pastello, dai mille giochi e dalle tante composizioni che le mani creative dei 140 bimbi delle cinque sezioni della materna, e i 52 del nido, smontano e rimontano ogni giorno, sotto l’occhio attento e amoroso delle 15 insegnanti. Cinzia, da venti anni è la direttrice, l’amica, la sorella, la persone di fiducia dei tanti genitori che ogni giorno varcano l’ingresso per consegnare in buone mani, al mattino, e riprendere alla sera, i loro figlioli.
 
Ma Cinzia è senza dubbio l’amica preferita di ogni bimbo. Lei non è mamma, ma confida: «Ho aiutato tanti bambini a diventare grandi, e ho fatto compagnia a tanti papà e tante mamme nell’avventura educativa dei propri figli». Per Cinzia il suo cuore è qui, tra questi bimbi: «Sono convinta che quello che mi permette ogni giorno di entrare a scuola è scoprire il luogo di lavoro come un’occasione unica per me, quella di aiutare ogni bimbo a fare un’esperienza di bellezza. Sì, i bambini hanno diritto al bello, perché scoprendo il bello che li circonda, incontrano la bellezza con la B maiuscola, che è il Creatore. Qui lo possono scoprire, devo farglielo cogliere. Devo lasciare nel loro animo questo gusto, questo desiderio. Sono grata alle mie maestre, perché non si educa in solitudine, ma solo dentro un’unità di adulti che si mette in gioco ogni giorno».
 
Incontrare Cinzia è imbattersi in una di quelle donne dove non è difficile incontrare il genio femminile, in poche battute ti trasmette entusiasmo, voglia di vivere, di energia da spendere per donarla agli altri. Qual è il suo segreto? «Ogni giorno arrivando al lavoro so che devo incontrare i colleghi e i bimbi con uno sguardo diverso da quello con cui li ho lasciati ieri. Poi so che devo aprimi all’imprevisto, accogliere ogni fuori programma con serenità, devo accogliere le Dio incidenze».
 
Cinzia incontra i papà e le mamme quando portano i loro figli, e in questi tanti anni ha imparato a custodire le fatiche e le gioie delle famiglie. Tante volte gli verrebbe da domandare qualcosa, invece ha imparato un trucco che è geniale e funziona. Se vede genitori imbronciati e tristi, dopo alcuni giorni fa una proposta: «Ho pensato, gli dice, di regalarvi una serata di babysitteraggio, mi sa che avete proprio bisogno di stare un po’ tra di voi, di vedervi un film, o magari di gustare una pizza insieme. Fatemi sapere la serata, io vengo a stare con i vostri figli». Sì, Cinzia è anche questo.
 
L’8 marzo lo passerà con gratitudine, pensando alla sua mamma, dice, che è una grande donna: «Mi ha insegnato con semplicità la gioia di vivere».  Ma l’8 marzo «lo festeggio quotidianamente dentro una gratuità che mi spinge a uno sguardo di cura, di bontà, verso ogni persona che incontro. Chiedo a Maria di aiutarmi a essere donna della gioia, dell’accoglienza, del dono».
 

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