#KidsAction4Peace, i bambini chiedono la pace

Una campagna di sensibilizzazione attraverso lettere e disegni da far arrivare ai propri capi di Stato e di governo con l’hashtag #KidsAction4Peace per mostrare solidarietà e vicinanza al popolo ucraino e chiedere l'impegno per la pace

Dall’idea di 18 bambini e ragazzi europei che si sono chiesti come poter aiutare gli amici che si trovano in mezzo alla guerra in Ucraina, si è avviata a inizio d’anno la campagna di sensibilizzazione per chiedere la pace, sperando di “arrivare ai cuori” di capi di governo e di Stato dei diversi Paesi d’Europa. L’idea è quella di realizzare un disegno, scrivere una poesia o una letterina sulla pace, citando l’hashtag #KidsAction4Peace, chiedere ad almeno altri 5 bambini di fare la stessa cosa, condividere il messaggio sui social attraverso una foto e spedire tutto tra il 25 e il 30 gennaio all’indirizzo postale del proprio capo di governo o di Stato o anche di altro Paese a scelta dalla lista pubblicata. Sono Sofia, Agnese, Matteo, Costanza, Nicola, Mattia, Teresa, Cristina, Anastasia, Leonor, Margarida, Leonor, Joao, Leonor, Thiméo, Mathilde, Adéline e Aurélien, i 18 bambini tra i 7 e i 12 anni, che vivono in Italia, Portogallo e Belgio, che hanno organizzato l’iniziativa conclusa il 30 gennaio, giornata scolastica della nonviolenza e della pace, qualche giorno prima del Consiglio europeo straordinario in programma il 9 e 10 febbraio a Bruxelles.

Ma prima di conoscere il testo della lettera, come è nata l’azione? Ce lo racconta Elena Possia, focolarina a Bruxelles: «L’idea è venuta una sera a tavola. Dopo un momento di tensione forte con un caro amico, ci eravamo presi il tempo per andare a fondo e sciogliere il nodo. L’ascolto e il rispetto reciproco, il desiderio di amare e accogliere l’altro così com’è ha trasformato il nostro rapporto in un modo che pensavo ormai impossibile. Questo ha generato in me una grandissima voglia di amare e tornando a casa la sera con questo desiderio profondo, mi sono messa ad ascoltare le altre persone come non avevo mai fatto. Quando una di noi ha chiesto: “Ma noi cosa possiamo fare per la pace?”, ho fatto veramente mia questa domanda e pian piano è spuntata questa idea di coinvolgere i bambini, perché i bambini sanno toccare il cuore delle persone. Proprio in quel momento abbiamo saputo di un vertice europeo a Bruxelles ad inizio febbraio, quindi il ciac tra le due cose è stato veloce: i bambini potrebbero mandare personalmente dei disegni ai loro capi di Stato o di governo.

Ci è voluto poco poi per trovare dei bambini e degli adulti entusiasti con cui cominciare e una rete di aiuti per la traduzione e la diffusione, il contributo di un comunicato stampa scritto da un amico dell’agenzia Sir del Vaticano, la fitta rete di amici del Focolare (attraverso Gen4, Living Peace, Movimento Politico Per l’Unità. NetOne, Ragazzi per l’Unità, …), e altri amici e organizzazioni.

Ecco la lettera:

Ciao a tutti!

Siamo alcuni bambini e ragazzi e ci impegniamo a costruire la pace a scuola, a casa, nello sport cercando di essere gentili e di aiutare chi ha bisogno. Come possiamo aiutare i nostri amici che si trovano in mezzo alla guerra? Chiediamo ai nostri capi di governo o di Stato di aiutare i popoli in guerra a fare la pace! Vuoi darci una mano anche tu?

1- Fai un disegno, o scrivi una poesia o una letterina sulla pace.

2- Scrivi sopra lo slogan #KidsAction4Peace (puoi anche chiedere a un adulto di fare la foto e metterla sui social con questo slogan).

3- Spediscila tra il 25 e il 30 gennaio all’indirizzo postale del tuo capo di governo o di Stato. Puoi anche farne di più e mandarli ad altri governanti. Qui trovi la lista per Paese. (Il 30 gennaio è anche la giornata internazionale della non violenza).

4- Chiedi ad almeno altri 5 bambini di fare lo stesso e fai girare questo messaggio.

Abbiamo saputo che il 9 e 10 febbraio molti di questi governanti si incontreranno a Bruxelles, così speriamo che le nostre lettere e disegni arrivino al loro cuore.

 Ciao!!

Sofia (12), Agnese (10), Matteo (10), Costanza (10), Nicola (9), Mattia (8), Teresa (8), Cristina (7), Anastasia (7) dell’Italia; Leonor (11), Margarida (9), Leonor (9), Joao (8), Leonor (8) del Portogallo; Thiméo (12), Mathilde (11), Adéline (8), Aurélien (5) del Belgio

Dopo essere stata tradotta in 25 lingue, si è scatenata l’adesione a questa iniziativa da tanti bambini in tanti ambiti diversi: scuole, centri ricreativi, parrocchie, famiglie…

Si è aperta una pagina Facebook – KidsAction4Peace – per la condivisione dei messaggi. Difficile capire il risultato quantitativo dei messaggi arrivati ai governanti, perché ogni bambino o gruppo ha scritto direttamente a loro. In ogni caso, dagli echi ricevuti, si percepisce chiaramente la voglia e la determinazione dei bambini a promuovere e ad esigere la pace in maniera decisa.

Sono innumerevoli i messaggi (scritti o con disegni) dei bambini in Europa, dalla Grecia alla Svezia, dal Portogallo alla Romania… Qui ne riportiamo solo alcuni:

DALLA SLOVACCHIA: «Vi mandiamo i disegni e le lettere di alcuni bambini, che manderemo a Eduard Heger, il primo ministro della Slovacchia. Come vedete, non siamo né artisti, né scrittori, ma preghiamo tanto per la pace e per i bambini ucraini.

#KidsAction4Peace

Caro Primo Ministro,
penso che per la pace ci voglia uno sforzo, per essere sempre amichevoli e gentili.
Quando sono a casa con la mia famiglia, non sempre c’è la pace tra noi. Ma basta una buona idea o una gentilezza e la pace tra noi ritorna di nuovo.
Non è sempre facile. A volte ci arrabbiamo molto. E allora la mamma o il papà vengono ad aiutarci. Cercano di capire il motivo della nostra rabbia. Non è facile nemmeno per loro. Ma a loro sta molto a cuore la pace tra noi. Quando ci riconciliamo e ci perdoniamo a vicenda, possiamo godere di nuovo dello stare insieme.
Vorrei che le persone di tutto il mondo cercassero la via della pace.
Anche un piccolo sforzo significa più del tacere.   Zuzka, 8 anni

DALL’ITALIA: Sono tantissimi i centri educativi, parrocchie, gruppi di educazione non formale, famiglie… in tante città italiane che hanno aderito all’azione KidsAction4Peace. Ecco quanto ci fa sapere Umberto Meschiari di Mantova: Condivido con voi la gioia nel sapere che tanti bambini e bambine della nostra città hanno inviato testi, disegni, poesie, lavori individuali e di gruppo a palazzo Chigi. Sicuramente più di 200 i ragazzi coinvolti a catechismo e nelle scuole dell infanzia e primaria attraverso il gruppo di insegnanti che aderiscono a LA PACE CI PIACE🌈🌈🌈🌈🌈

 

 

DALLA GERMANIA: Susanne e Cyrill scrivono: «Anche da noi nella Germania, Austria e Svizzera stiamo facendo l’azione KidsAction4Peace ed in alcuni posti hanno fatto queste foto, dove vedete anche i disegni»:

 

 

 

 

 

 

 

 

DALLA SPAGNA (Alcalà de Henares):

Lo scorso venerdì sono andata in una scuola per promuovere l’azione #kidsaction4peace: con gli studenti di quinta elementare abbiamo parlato della cultura della guerra, la cultura della Pace, ho spiegato loro come scrivere una lettera formale e… si sono messi al lavoro, scrivendo le lettere al governo del nostro paese. Oggi sono state spedite 46 lettere postali. È bello vedere la fede e la speranza nelle sue lettere. Continuiamo a crederci. Loro, gli insegnanti e io abbiamo adorato l’attività.  Sylvie Riesco Bernier (Alcalà de Henares – Spagna)

 

Dalla Grecia

DAL GALLES: Abbiamo lanciato il progetto Kids4peace in varie scuole e con gioia vogliamo condividere la lettera di Beatrice Luce (10 anni) del Galles che vi alleghiamo. Abbiamo chiesto il suo permesso per diffondere la sua lettera e lei ha risposto tramite il suo papa’: «Voglio che tutto il mondo la legga e la prenda in considerazione!»

“Cari leader del mondo, sono una bambina di 10 anni, che vive in Galles, preoccupata e spaventata per il mio futuro e per quello degli altri bambini. Ho paura della guerra tra l’Ucraina e la Russia,

Sono preoccupata per il cambiamento climatico, sono preoccupata perché gli oceani si stanno riempiendo di plastica, e probabilmente come tutti gli altri VOGLIO LA PACE! LA PACE!

Tutti sanno di volere la pace, vero? Ma non tutti sanno che se si vuole qualcosa non si può semplicemente stare seduti e lasciare che gli altri facciano il lavoro per voi. Se volete qualcosa, dovete lavorare sodo per ottenerla. Per favore aiutatemi, per favore aiutate tutti i bambini del mondo,il popolo dell’Ucraina, il popolo della Russia che sta cercando di fuggire, e tutti gli animali, tutti gli esseri viventi, il nostro pianeta!

Vi prego di lavorare insieme, di fare tutto ciò che potete per rendere il nostro mondo la casa che tutti sogniamo che sia.

Grazie per aver letto questo articolo.

Beatrice Luce Haran”

Sono arrivati già le prime lettere di ringraziamento di diversi capi di governo europei. Ci scrive Teresa Oswald dal Portogallo: “E’ stata grandissima la gioia per i bambini quando hanno ricevuto le risposte dei governanti. Lo stupore di tutti è stato grande perché non sapevano che fosse possibile scrivere al Capo dello Stato. Immaginate di ricevere una risposta. Questi bambini hanno imparato che possono usare la loro voce!”

Eccone alcune:

Dalla Spagna
Dalla Svizzera
Dal Portogallo

Quest’azione mette in evidenza la potenzialità dell’agire insieme in maniera sinergica per una causa in comune, in questo caso la Pace! Purtroppo non tutte le guerre si fermano, ma questi bambini ci incoraggiano a chiedere il dono della pace ai responsabili politici e di seminare speranza nei cuori di tante persone nella sofferenza e nella sospensione. Continuiamo senza sosta, grandi e piccoli, insieme!

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